Oricola. La reliquia di Santa Restituta arriverà domani 16 maggio 2014. Grande emozione per i fedeli.
Oricola. C’è grande emozione tra i fedeli di Oricola per l’arrivo della reliquia di Santa Restituta per merito del parroco, Don Andrea de Foglio, e del vescovo di Avezzano, Monsignor Pietro Santoro, che nel 2013, in occasione del 240° anniversario della chiesa del SS Salvatore, ne avevano fatta richiesta a Monsignor Lagnese, vescovo di Ischia, della quale la Santa è patrona unitamente ad Oricola.
La reliquia, un piccolo frammento osseo, verrà prelevata dai membri della confraternita di S. Restituta il giorno 16 maggio e arriverà nella chiesetta di S. Restituta alle ore 20.30; all’arrivo saranno presenti i fedeli naturalmente e le confraternite della forania di Carsoli, e con diversi sacerdoti presenti si celebrerà la S. Messa, alla quale seguirà la suggestiva processione che si svolge ogni anno.
S. Restituta è una martire cristiana di origini cartaginesi, fu torturata durante la decima persecuzione anticristiana ordinata da Diocleziano nel 304dc, non volendo rinnegare la sua fede fu messa a morte insieme ad altri cinquanta cristiani, la Santa, stremata dalle torture, fu messa su una barca intrisa di pece, fu portata a largo e le fu dato fuoco ma lei rimase illesa, mentre la barca dei sui aguzzini arse tra le fiamme; riconoscente, chiese a Dio di essere accompagnata da un angelo e spirò serenamente.
La tradizione narra che la barca, guidata dall’angelo, approdò all’isola Aenaria, oggi detta Ischia, situata di fronte al golfo di Napoli, toccando terra nella località oggi detta San Montano. Viveva in quel luogo una matrona cristiana di nome Lucina: avvertita in sogno dall’angelo, si recò sulla spiaggia, dove trovò l’imbarcazione arenata e in essa il corpo intatto e splendente di Restituta. Radunata la popolazione, venne data solenne sepoltura alla martire nel luogo detto Eraclius, alle falde dell’attuale Monte Vico in Lacco Ameno, dove sono conservati i ruderi di una basilica paleocristiana, e dove sorge oggi un santuario dedicato alla Santa. La leggenda racconta che quando la barca toccò la spiaggia, per miracolo questa si riempì di gigli bianchi: i gigli di Santa Restituta.
(Valentina Luciani)