Roma – Ogni città è un candelabro destinato a far luce al cammino della storia”. Sono parole di Giorgio La Pira che nel 1952 organizzò il Primo Convegno internazionale per la pace e la civiltà cristiana. Evento che in Occidente ha messo in moto un’attività finalizzata a promuovere contatti vivi, profondi, sistematici tra esponenti politici di tutti i Paesi.
Seguendo l’insegnamento di La Pira si è tenuto in Campidoglio l’incontro nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti umani, intitolato “Facciamo Pace” e ospitato nella Sala della Protomoteca.
Fondato nel 1986, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani è la più vasta rete tematica di Comuni, Province e Regioni – conta 655 adesioni – impegnate nella costruzione della pace, nell’affermazione dei diritti umani e nella promozione della cooperazione internazionale.
“Quanto organizzato oggi a Roma – ha dichiarato il Sindaco Gualtieri – rappresenta una parte fondamentale nella battaglia per la pace, nata con un processo larghissimo e dall’idea che le città e gli enti locali possano essere luoghi in cui si possono esprimere i temi della pace anche nei momenti più difficili. Oggi non ci si può rassegnare al fatto che quando la soluzione è difficile da trovare si debba rispondere alla guerra con la guerra. Sono preoccupato che davanti all’aggressione di Putin, all’uccisione di un oppositore, non ci sia altra risposta che aumentare le spese militari per il riarmo, prepararci per una guerra. Questo è un punto molto basso del dibattito politico. Non va minimizzato ciò che fa la Russia ma al contrario non dobbiamo abbassarci al suo livello. Se la soluzione militare è l’unica risposta, si retrocede rispetto a quanto ottenuto negli anni con i movimenti per la pace. Non c’è nulla di più realistico della battaglia per la pace“.