Roma – Era il 18 luglio scorso quando Roma Capitale presentò pubblicamente il Masterplan del Parco Archeologico di Centocelle presso la Casa della Cultura del V Municipio a Villa De Sanctis, postandolo successivamente sul sito web del Comune in data 6 settembre 2023.
In conseguenza di questa pubblicazione il WWF Roma e Area Metropolitana – Municipio V inviò in data 22.09.2023 al Presidente e agli Assessori all’Ambiente e all’Urbanistica del V Municipio le proprie osservazioni, esprimendo apprezzamento per le principali indicazioni ivi contenute, in particolare per le previsioni di realizzazione del secondo stralcio di Parco, di circa 18 ettari di forestazione (che si aggiungerebbero ai 34 ettari del primo stralcio, già realizzato), con la messa a dimora di 500 alberi e di apertura di nuovi ingressi e percorsi.
Si sottolineava allo stesso tempo l’esigenza di dare attuazione concreta a tali previsioni in tempi rapidi e certi, nonché di provvedere alla manutenzione degli alberi che saranno piantati, per evitare che subiscano lo stesso triste destino delle decine di alberi messi a dimora nel Parco negli anni scorsi i quali, a causa della mancanza di innaffiamento e cura nella crescita, non sono sopravvissuti alla siccità estiva.
A distanza di un mese siamo però ancora in attesa di un riscontro ai diversi punti raccolti nella nostra comunicazione e che di seguito riportiamo, ritenendo che le previsioni del Masterplan debbano essere inserite in un più ampio Progetto di Parco e che debbano essere perseguiti i seguenti obiettivi prioritari ineludibili:
1) Completamento del Parco nella sua intera estensione, pari a 126 ettari, una superficie superiore a quella di Villa Borghese, così come previsto nel Piano Particolareggiato adottato dal comune di Roma nel 2003 e approvato dalla regione Lazio nel 2006. Tale Piano è peraltro decaduto nel 2016, si rende quindi necessario dotare il Parco di un nuovo strumento urbanistico attuativo;
2) Bonifica dei rifiuti interrati presenti sotto la cosiddetta “tagliata”, già prevista nel 2017 con apposita ordinanza sindacale, e delle altre discariche presenti nel perimetro del Parco;
3) Delocalizzazione degli autodemolitori ancora presenti su Viale Palmiro Togliatti e Via di Centocelle, alcuni dei quali interessati dal devastante incendio del 9 luglio 2022;
4) Interventi per garantire un’adeguata prevenzione degli incendi.
Il WWF ha già presentato diversi documenti negli anni passati, tra i quali il report “Le richieste del WWF per il Parco Archeologico di Centocelle”, pubblicato nel giugno 2018. Il perseguimento di tutti gli obiettivi menzionati è necessario per la compiuta realizzazione del Parco Archeologico di Centocelle, area verde di fondamentale importanza per la periferia orientale della Capitale, per i suoi eccezionali valori archeologici, paesaggistici e naturalistici.
Per quanto riguarda l’aspetto naturalistico, il WWF sottolinea l’importanza del Parco di Centocelle come corridoio ecologico, da un lato con gli altri parchi inclusi nel Comprensorio Archeologico Ad Duas Lauros (oltre al Parco di Centocelle, Villa De Sanctis, Parco Somaini, Villa Gordiani, Parco delle Energie) e dall’altro con le aree verdi del “Parco delle Ville Romane”, ovvero il Pratone di Torre Spaccata e Villa Flaviana.
Oltre che come importante tassello della Rete Ecologica il parco di Centocelle spicca anche per i valori naturalistici che contiene al suo interno, sia botanici che faunistici, basti pensare alle 210 specie vegetali censite durante il Bioblitz del 28 aprile 2019 organizzato dal WWF (da segnalare la presenza di alcune specie di orchidee, come la Serapias Parviflora) e alle tante specie di avifauna prativa e non solo, presenti come ad esempio la cappellaccia (specie in diminuzione in tutta Europa), l’allodola, il beccamoschino, il saltimpalo, lo stiaccino, lo strillozzo, il gheppio, il fagiano, l’averla capirossa, il culbianco, il codirosso spazzacamino, il pettirosso, il fringuello, il luí piccolo, la rondine, il rondone, il verdone, il verzellino e la ballerina bianca, occasionali l’upupa e il beccaccino (pozza invernale); oltre a specie faunistiche come la luscengola (sauro serpentiforme) e tra gli insetti la Cercopis Vulnerata.