L’AQUILA – Un fiume di persone di tutte le età e soprattutto bambini e bambine ha accolto il corteo della Perdonanza Celestiniana, che torna al suo impianto tradizionale dopo i due anni di ‘staticità’ dovuti alla pandemia da Covid-19. Un corteo che, con tutto il suo portato storico, cristiano e sociale, ha ottenuto il riconoscimento di ‘bene immateriale dell’umanità’ da parte dell’Unesco nel 2019. Tante le persone davanti alla sede provvisoria del Comune dell’Aquila, e poi lungo il corso, all’altezza di piazza Duomo e lungo tutto il viale che porta alla basilica e sul piazzale di Collemaggio: la città ha risposto alla chiamata più importante e che segna la sua identità da 728 anni, partecipando in massa alla Perdonanza Celestiniana. Tantissimi i turisti incuriositi che hanno scattato foto lungo tutto il percorso. Si alza oggi, dunque, il sipario della Perdonanza Celestiniana, la 40esima dell’era moderna e con il ‘Fuoco del Morrone‘, la fiaccola che simboleggia la pace, che ha raggiunto il centro storico questo pomeriggio.
Il corteo della Bolla del Perdono (emessa da Celestino V nel 1294 per estinguere i peccati di quanti avessero oltrepassato la seconda Porta Santa al mondo dopo quella di San Pietro – Collemaggio – ‘sinceramente pentiti e confessati’, un giubileo che ha anticipato di alcuni anni quello ufficiale della Chiesa cattolica di Papa Bonifacio VIII) si è tenuto straordinariamente il 23 agosto anziché il 28 per dare spazio, domenica prossima, alla storica visita del Papa, che aprirà la porta Santa. Il corteo, così, per la prima volta si è congiunto simbolicamente con quello della ‘Fiaccola del Perdono’ una volta arrivato davanti alla basilica di Santa Maria di Collemaggio (splendidamente recuperata dopo il terremoto grazie al contributo dell’Eni), trasportato da un giovane atleta ucraino, Daniil Shyrin, ciclista ucraino della nazionale under 23 residente all’Aquila e che si allena sulle strade aquilane insieme agli altri atleti fuggiti dall’orrore della guerra.
I festeggiamenti della settimana del Perdono iniziano, dunque, proprio questa sera davanti alla Basilica di Collemaggio, dove si esibiranno decine di artisti amici dell’Aquila nel concerto gratuito ideato dal direttore artistico Leonardo De Amicis dal titolo ‘Un canto per la rinascita di futuro e pace’, e si protrarranno sino a martedì 30 agosto. Al corteo hanno preso parte, con i gonfaloni di rito, autorità civili e religiose; sindaci e amministratori dei Comuni che hanno contribuito alla fondazione della città; Croce Rossa italiana e associazioni di volontariato; associazioni cittadine che hanno sfilato per il corteo forse più sentito dalla comunità locale, quello del post-pandemia, quello che confluirà con la visita di Papa Francesco e che porta con sè il messaggio universale di pace, di integrazione, di vicinanza a sei mesi dall’avvio dell’aggressione russa contro l’Ucraina. E poi i figuranti principali – Dama della Bolla, Giovin Signore e Dama della Croce -, rappresentati quest’anno proprio da tre giovani di origini straniere, che provengono dall’Afghanistan, dalla Cina e dal Venezuela. Tra i rappresentanti istituzionali, oltre al sindaco Pierluigi Biondi, anche la prefetta Cinzia Torraco, il presidente della Regione Marco Marsilio, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, i consiglieri regionali e i consiglieri comunali, alcuni degli ex sindaci della città, tutte le associazioni cittadine che costituiscono l’anima della Perdonanza.
BIONDI: “URGENZA E’ LA PACE, PAPA FRANCESCO COME CELESTINO“
“Da sindaco non potevo sperare in un onore più alto, da condividere con i miei concittadini e con i fedeli tutti. Anche per questo sono grato a questa fascia tricolore che ci ricorda la nostra identità, il rispetto per la Patria, il valore della responsabilità, la solennità del momento”. Il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, al momento dell’accensione del Tripode con queste parole ha espresso l’orgoglio di rappresentare la città per questa speciale edizione della Perdonanza, simbolo “di rinascita”. Un pensiero sempre presente nelle sue parole quello per la ricostruzione e la memoria delle vittime del sisma.
“Finalmente- ha detto scusandosi per l’avverbio irrituale-728 anni dopo l’istituzione della Bolla del perdono di Celestino V un Papa viene ad aprire la Porta Santa”. Ha omaggiato la storia della citta’ e ringraziato Mons. Petrocchi “che tanto si è speso per rendere possibile un evento eccezionale” e ha riservato parole di riconoscimento anche per il papa emerito Benedetto XVI che dopo il sisma regalo’ “il gesto del suo pallio sulle spoglie di Celestino v”.
E su papa Bergoglio che verrà domenica ad aprile la Porta santa ha aggiunto: “Non poteva che essere un pontefice che, proprio pensando ai poveri, ha scelto di chiamarsi Francesco, in onore di Francesco d’Assisi, l’uomo della pace. E chi se non Celestino ha dedicato la vita agli ultimi…che con la Bolla che consegnò alla municipalità, affinché la custodisse per nome e per conto del popolo tutto”.
Ha concluso pensando alla guerra in Ucraina: “Ci auguriamo che – con l’aiuto di Celestino V – Papa Francesco riesca a realizzare il viaggio in Ucraina, come ha più volte annunciato lo stesso Santo Padre, e che sia di monito e ispirazione per l’umanità tutta, nella difesa e affermazione della Pace in questo mondo afflitto da tensioni e sfide indirette tra potenze, in un’Europa ridotta a teatro di guerra, con un popolo in fuga dalla distruzione delle armi, in nome e per conto di una geopolitica in fase di ridefinizione. Questa edizione della Perdonanza celestiniana, più di altre, interpreta in ogni momento, in ogni appuntamento o evento, l’urgenza della Pace. E così, ogni nostro pensiero, ogni nostra preghiera, in questi giorni, saranno dedicati all’apertura di un dialogo fruttuoso e foriero di speranza per la soluzione del conflitto bellico in corso in Ucraina”.
PERDONANZA 2022, MARSILIO: “LA PIU’ IMPORTANTE DELLA SUA STORIA“
“Questa è la celebrazione della Perdonanza più importante della sua storia, con Papa Francesco sarà ricordata per sempre. Aquilani, abruzzesi e tutti coloro che seguono l’insegnamento celestiniano attendevano da secoli che la Chiesa sancisse ancora la profondità di questo messaggio e siamo orgogliosi della venuta del Papa, ancor di più in questo momento in cui la guerra torna ad affacciarsi alle porte dell’Europa”, dichiara alla Dire Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, commentando con orgoglio questa edizione della Perdonanza, mentre il corteo dello storico evento è appena partito in direzione Collemaggio.
SOSPIRI: “CON LA GUERRA IN EUROPA LA PERDONANZA HA UN SIGNIFICATO ANCOR PIU IMPORTANTE”
“Non ho mai perso la Perdonanza nemmeno quando non avevo incarichi istituzionali. E’ la manifestazione più importante della nostra Regione e in questo momento, con una guerra nel cuore dell’Europa, ha un significato ancor più importante. Questa è la Perdonanza della rinascita”. Così il presidente del consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, ha dichiarato alla Dire mentre il corteo della Perdonanza 2022 si sta dirigendo verso Collemaggio.
CIALENTE: “FINALMENTE QUELLA TANTO SOGNATA CON IL PAPA“
“Partii da solo, da piazza Palazzo, e fu un’ esperienza che non dimenticherò mai, di grande dolore. Tutti piangevano. L’ultima Perdonanza sembrava quella bella e invece poi c’è stata la vicenda Amatrice. Finalmente abbiamo la Perdonanza più sognata, quella con l’arrivo del Papa. Sono molto contento”. E’ commosso ed emozionato Massimo Cialente, ex sindaco de L’Aquila e per tutti il sindaco legato alla tragedia del terremoto, intervistato dalla Dire a pochi minuti dalla partenza del corteo della Perdonanza che dai ‘quattro cantoni’, a ridosso della sede provvisoria del Comune, raggiungerà Collemaggio. (www.dire.it)