L’AQUIL – Mentre risuona ancora per le vie dell’Aquila l’atmosfera magica della 730^ Perdonanza Celestiniana, conclusasi nel massimo splendore il 29 agosto con la chiusura della Porta Santa, anche gli effetti della seconda edizione del Summit “Il Perdono nutre il mondo” continuano a farsi sentire.
A suscitare grande interesse sono stati sia il tema trattato: “L’Intelligenza della Pace nell’era delle AI”, sia la qualità degli interventi che lo hanno caratterizzato. Un momento alto, nell’ambito del nutrito programma delle manifestazioni celestiniane, che ha riscosso un incredibile successo di pubblico, presente il 24 agosto presso l’Aula magna del Centro Congressi “Luigi Zordan” dell’Università dell’Aquila.
“Come One Group Comunicazione ci siamo sentiti spinti a dare continuità all’evento lanciato lo scorso anno – dichiara la Presidente Francesca Pompa, che ha anche moderato l’incontro– convinti come siamo, da esperti di marketing e comunicazione, di poter contribuire, con le nostre iniziative, a conferire alla città dell’Aquila l’identità di vera Capitale del Perdono”.
Molteplici sono stati i contributi affrontati dagli illustri relatori che sono intervenuti, di forte richiamo al bisogno di un nuovo umanesimo che sappia coniugare il progresso tecnologico, l’Intelligenza Artificiale, con il progresso che porta alla crescita del bisogno di Pace, di uguaglianza, di un mondo migliore.
“L’intelligenza artificiale non esiste, esistono strumenti di calcolo, machine learning, che possono aiutarci nel bene o nel male. Siamo sempre noi che ne determiniamo la scelta” ha sottolineato nel suo intervento il sociologo Michelangelo Tagliaferri, fondatore dell’Accademia di Comunicazione di Milano.
Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, ha ribadito che ciascuno deve fare la sua parte affinché l’Intelligenza Artificiale non prenda la strada delle discriminazioni e delle soluzioni violente, così come bisogna dare il benvenuto ai più deboli, ai diversi, portare pace nelle comunità, nelle famiglie, nei quartieri.
La mediazione può essere lo strumento che porta verso la pace nel trovare soluzioni ai conflitti, in ogni ambito, familiare e penale, secondo la psicoterapeuta Marina Scipione, che ha parlato anche della giustizia riparativa per ripristinare i legami sociali danneggiati. Per Fabio Pasqualetti, docente dell’Università Pontificia dei Salesiani, il materialismo ha eliminato in partenza il mistero della vita, della coscienza e dell’universo. Se si butta spazzatura in Internet, spazzatura restituisce. Bisogna, quindi, riscoprire l’umano che è in noi, ripensare l’essenza della nostra umanità.
Su queste note si è introdotto il grande maestro d’orchestra Leonardo De Amicis, direttore artistico della Perdonanza, parlando del linguaggio universale della musica che unisce ed armonizza, dei mille arrangiamenti possibili che se ne possono fare e di come non sia però replicabile l’umanizzazione, la parte emotiva che fa la vera differenza.
Siamo chiamati a prestare ascolto, ad imparare perché fondamentalmente il perdono è un’abilità di vita. È il concetto espresso nella sua relazione da Valeria Pompili, pedagogista di Lumera Institute, unitamente a quello dell’intelligenza esistenziale e spirituale come espressione del cambiamento.
Mentre Filippo Giorgio Maitan, della fondazione Fare Bene, si è soffermato sul dovere di carità universale. Sul bisogno di costruire un mondo più umano per tutti, nel quale tutti debbano dare e ricevere qualcosa senza che il progresso degli uni costituisca un ostacolo per lo sviluppo degli altri.
A chiudere brillantemente i lavori del Summit “Il Perdono Nutre il mondo” è stata la Senatrice Mariastella Gelmini, denunciando la necessità per la politica di uscire dal ventennio della rabbia e trovare il modo di sconfiggere il risentimento e rimettere al centro il bene comune. Una sfida tutt’altro che semplice, che la politica non faziosa ha il compito di affrontare.
Altre personalità sono state sulla scena del Summit come quelle del Rettore dell’Università dell’Aquila Edoardo Alesse, del Vicesindaco dell’Aquila Raffaele Daniele, che non hanno mancato di portare i saluti dell’intero Ateneo e della Municipalità nell’esprimere sentiti apprezzamenti per i contenuti del Summit e verso One Group per l’eccellenza dell’iniziativa.
Un ruolo importante e significativo anche quello del giornalista e scrittore Angelo de Nicola, che ha aperto il Summit ricostruendone l’evoluzione e spiegando come esso sia parte integrante del progetto “Cordata per l’Africa” tra gli eventi più rilevanti in seno a “La Perdonanza nel Monastero di San Basilio”, alla sua 18^ edizione, progetto ricco di iniziative con l’utopia di non spendere soldi, ma addirittura di raccogliere fondi per le missioni delle suore nella Repubblica di Centro Africa, a Bangui. Le Monache Benedettine Celestine del Monastero San Basilio hanno espresso la loro riconoscenza donando a tutti i relatori intervenuti al Summit la “Croce di Celestino” di pane, preparata per l’occasione.