Pereto – La galleria Monitor è lieta di annunciare l’apertura della stagione espositiva presso la suasede di Palazzo Maccafani(Pereto AQ) con la personale dell’artista Daniela d’Arielli che presenterà un corpo di opere inedito, interamente pensato per abitare le stanzedel Palazzo e realizzato nell’ultimo anno.Caratterizzata da una forte componente site-specific, la mostra A te è sottesa da una seriedi rimandi all’individualità che, seppure assente iconograficamente, rimane tuttavia presentenei materiali esposti: tessuti-drappi, coperte, superfici sapientemente trasformate,rielaborate dall’artista attraverso la tecnica del ricamo e del cucito: il tramato di una anticacoperta abruzzese viene dunque interamente riscritto in un linguaggio in cui i fiori divengonostelle; un tessuto écru simile ad un lenzuolo, si carica della rappresentazione di tutti i fiumidel mondo, in cui alcuni “pezzi d’acqua” dell’Atlantico e del Pacifico ne scandiscono il flusso.Tra le opere, proiettato su una cisterna, troviamo un video leggero, silenzioso, ritmato dalvapore che l’alito dell’artista imprime sul vetro e che lascia trasparire la scritta dellarestituzione e della partecipazione, che dà il titolo all’esibizione, sullo sfondo del mareinquadrato dalla finestra della casa materna.Da sempre, la ricerca della d’Arielli verte sul tema dell’acqua, che può esser considerata“unelemento generativo.
L’acqua è fluida, cambia incessantemente forma, consistenza, colore eproprietà. Nelle sue mille forme l’acqua permea letteralmente tutta la natura ed è il bene più prezioso per la vita. Nell’acqua non esiste caduta, il peso diventa inconsistente e ognimovimento agevole, è uno spazio che non presenta elementi ostili, perché semplicemente èesso stesso ostile-pur nella sua accoglienza-alla vita dell’uomo.”1Acqua come lessico famigliare (il nonno dell’artista era pescatore mentre il padre marinaio),acqua come linfa vitale ma anche elemento di pericolo e distruttivo. Tutta la mostra ideataper gli spazi della galleria verte su questo fattore dicotomico con le sue rappresentazioni diplanisferi e coste, ora presenti ora in via dierosione, in cui le tracce dei fiumi divengonoun’allusione al tessuto delle vene che scorre nei corpi, in cui costante è il rimando al sanguee alla pelle dell’essere umano. La mostra è accompagnata da un testo critico di MaurizioCoccia. Fino al 25 Giugno