Pericolo Amianto a Subiaco. Berteletti (AxS): risposta del Sindaco alla nostra interrogazione insoddisfacente.
Subiaco: Dal Consigliere Matteo Berteletti riceviamo e pubblichiamo: “Dopo la segnalazione di un cittadino e l’interrogazione del gruppo “Alternativa X Subiaco” sul caso legato al pericolo amianto su alcuni condomini della città arriva la risposta del Sindaco Pelliccia. Risposta che verte su 3 punti:
1) l’adozione dei provvedimenti inerenti la fattispecie segnalata è di competenza tecnica e non dell’organo politico;
2) è stata emanata idonea ordinanza rispetto al problema sollevato;
3) l’Amministrazione sta valutando di aderire allo Sportello Nazionale Amianto.
Un commento sui vari punti è doveroso:
1) i provvedimenti sono di natura tecnica, quindi sembra quasi che il Sindaco se ne voglia lavare le mani. Quindi se il responsabile dell’area tecnica non adempie ai suoi doveri il primo cittadino non fa niente? Non controlla, non dà indirizzi, non interviene? Se il Comune non riesce a risolvere per tempo le problematiche, vuol dire che è organizzato male o che è inefficiente. E se il Comune è inefficiente, vuol dire che l’Amministrazione è responsabile, visto che viene eletta per far funzionare l’Ente e dare risposte ai cittadini. Infine, non per minore importanza, il Sindaco è il responsabile della salute pubblica, giusto per ricordarlo;
2) l’ordinanza è stata emanata a seguito di un post su Facebook e di una interrogazione, non di certo per dovere istituzionale, in considerazione del fatto che la relazione della Asl sulla vicenda è del 2012. Guarda caso, sopralluogo ed ordinanza sono di poche ore successive alla presentazione dell’istanza dell’opposizione;
3) sono favorevole all’adesione allo SportelloNazionaleAmianto da parte del Comune di Subiaco. Ma fin’ora dov’è stata l’Amministrazione? Dal 2011 ad oggi, avrebbe potuto pianificare, avrebbe potuto chiedere risorse agli Enti sovracomunali per facilitare e rendere meno onerose le operazioni di rimozione e smaltimento amianto da parte dei cittadini, avrebbe potuto avviare un rapporto sinergico e di informazione con la popolazione vista la delicatezza della situazione. Cosa ha fatto invece? Niente. Solo un’ordinanza frettolosa che mette in crisi i condomini coinvolti, chiamati a fare le opportune verifiche in 30 giorni minacciando sanzioni. Quali sanzioni per l’Amministrazione, in ritardo di 7 anni nel seguire tale complessa problematica?