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Pescara, ruba cavi di rame da un cantiere ma viene scoperto e arrestato dai carabinieri

Pescara. Proseguono costanti ed intensificate le operazioni dei militari dell’Arma dei Carabinieri nella città Adriatica volte al contrasto ed alla repressione delle attività illecite.

Sono tuttora in corso da parte dei militari della Compagnia Carabinieri di Montesilvano, delle mirate attività di polizia giudiziaria volte alla prevenzione e repressione dei reati in genere con particolare attenzione riposta sui reati predatori che infondono sempre elevato allarmismo nella cittadinanza.

Nella tarda serata di ieri, proprio nell’ambito di tali servizi, una pattuglia in servizio dell’Aliquota Radiomobile del N.O.R. della Compagnia Carabinieri di Montesilvano, su segnalazione della C.O. di Pescara, allertata da un privato cittadino, interveniva all’interno di un cantiere edile sito nella Via Giovanni Chiarini di Montesilvano, ove era stata notata una persona che stava armeggiando con degli attrezzi nelle vicinanze dei pozzetti di collegamento dell’elettricità.

Tempestivamente i Carabinieri raggiungevano il luogo interessato e sorprendevano un uomo che, attraverso l’utilizzo di una grossa tronchese, stava asportando numerosi cavi di rame dai predetti pozzetti, caricandoli successivamente sul proprio mezzo.

Il personale operante immediatamente bloccava il soggetto, un italiano cl. 60, residente in provincia di Pescara, elettricista, censito in Banca Dati Forze di Polizia e lo sottoponevano a perquisizione personale e veicolare della propria autovettura.

Le attività di Polizia Giudiziaria svolte davano esito positivo e consentivano di recuperare numerosi cavi di rame asportati illegittimamente per una lunghezza complessiva di 26 metri oltre al rinvenimento dei diversi attrezzi da scasso utilizzati per il compimento dell’attività criminosa, che venivano sequestrati.

Nella considerazione dei gravi elementi probatori raccolti a carico del reo, lo stesso veniva condotto presso gli uffici della Compagnia di Montesilvano ed al termine delle formalità di rito veniva dichiarato in stato di arresto per il reato di furto aggravato, fatta salva la sua presunzione di innocenza fino a sentenza di condanna definitiva.

L’uomo, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, su disposizione dell’A.G., veniva tradotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari.