Avezzano – L’odierna denuncia dello stato d’abbandono delle abitazioni ATER di Avezzano – e prima ancora la Carovana promossa dalla CGIL aquilana insieme al SUNIA e agli inquilini ATER di S. Gregorio, Valle Pretara, Sassa e Pettino – ripropongono un tema di dignità e civiltà: il diritto all’abitare.
L’edilizia pubblica e sociale, proprio perché rivolta ai nuclei familiari più fragili e bisognosi, richiede da parte delle istituzioni l’attenzione più seria e la massima sensibilità.
E invece all’Aquila ci troviamo ancora a registrare problemi di ogni sorta.
C’è un ritardo cronico nella ricostruzione delle “case popolari” e per questo è stato richiesto un Piano Strategico di Edilizia Residenziale Pubblica ed un cronoprogramma da definire col Ministero, la Regione e l’ATER che abbia come priorità il rientro degli inquilini nelle abitazioni a cui hanno diritto. C’è incertezza sui comparti del Piano case da utilizzare per finalità sociali.
C’è confusione sui requisiti dei nuclei familiari per definire le graduatorie di accesso, perché dal 2009 è cambiato tutto, i nuclei familiari si sono modificati così come i redditi e le condizioni delle varie famiglie.
Serve insomma una svolta, possibilmente accompagnata da un vero Piano Casa nazionale per sviluppare l’edilizia pubblica sociale, che però il Governo non promuove, preferendo un provvedimento di sanatorie di piccoli abusi o difformità per i proprietari di appartamenti, che però non risolve i problemi della povera gente.
Un investimento serio consentirebbe di affrontare le urgenze e le emergenze quotidiane, legate alla manutenzione e gestione del patrimonio pubblico: in molte case ci sono infiltrazioni e perdite, infissi rotti e tapparelle rovinate, spazi esterni abbandonati la cui cura è affidata alla buona volontà degli inquilini.
L’assessore Quaglieri porta, per questo degrado, una responsabilità enorme essendo stato per anni, e prima di lui Liris, l’assessore competente che non ha mosso un dito per affrontare la situazione: disattenzioni, ritardi e indifferenza che pesano sulla vita delle persone.
Sarebbe utile costituire una Task Force per monitorare la situazione e definire una strategia condivisa che preveda le risorse necessarie e disponibili, un cronoprogramma di interventi, la individuazione degli interventi più urgenti e un confronto aperto sui requisiti per le graduatorie.