L’Aquila – Oggi c’era l’occasione per fare chiarezza sulle “Cartelle pazze” che la ASL1 – unica tra tutte le ASL abruzzesi – per coprire la voragine del suo Bilancio recuperando 4 milioni di euro ha inviato a 150.000 cittadini chiedendo il pagamento di presunte mancate disdette delle prenotazioni sanitarie. Naturalmente l’assessore Regione era assente e la ASL1 non ha saputo né motivare la scelta, né favorire una soluzione di questa assurda vicenda.
In realtà la ASL1 per applicare correttamente la legge deve provare della responsabilità degli utenti. Altrimenti non può pretendere quei soldi: nel 2023-2024 per annullare le prenotazioni, bastava andare al CUP o fare una telefonata senza alcuna ricevuta o conferma dell’avvenuta disdetta.
Ancora: molte visite furono state spostate d’ufficio dallo stesso personale ASL1 a date diverse da quelle previste e poi regolarmente fruite (o addirittura ancora da fruire) nella nuova data.
Addirittura alcuni avvisi di pagamento sono stati inviati a persone ormai decedute, a minorenni, a persone esentate dal pagamento del ticket. E visto il tempo trascorso ci sono infiniti dubbi sul decorso termine di prescrizione.
Ma soprattutto la ASL1 è inadempiente perché, a differenza di altre ASL, non ha ancora un Regolamento per la prescrizione, prenotazione, gestione delle agende e liste di attesa.
E non c’è alcuna disciplina nella Carta dei Servizi a garanzia dei cittadini per i servizi sanitari.
Senza offrire risposte e soluzioni la ASL1 pensa di cavarsela con uno (un solo) sportello con un unico dipendente nella sede della Direzione Generale all’Aquila per tutte le 150.000 persone della nostra intera, immensa provincia.
Insomma: nonostante gli sforzi del personale sanitario, la gente subirà una tripla beffa:
- è costretta ad avere la peggiore sanità d’Abruzzo (e quella abruzzese è terzultima in Italia);
- subirà la tassazione IRPEF più alta possibile per coprire il debito di una sanità inefficiente;
- deve affrontare il balzello delle Cartelle pazze per una scelta assurda del suo management.
Con la CGIL e la Federconsumatori difenderemo i cittadini da questo ennesimo sfregio.
L’Aquila, 20 marzo 2025