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Poli, sindacati chiedono incontro urgente sulla crisi della casa di cura Villa Luana

Nel comunicato congiunto CGIL FP, CISL FP e UIL FPL avvertono: “Temiamo che si stia facendo di tutto per svalutare la struttura sanitaria prima della sua messa all’asta”

Poli – Un tavolo di confronto urgente e chiarificatore con il curatore fallimentare della casa di cura Villa Luana è stato chiesto dai sindacati confederali di categoria CGIL FP, CISL FP e UIL FPL durante una riunione tenutasi nell’aula consiliare di Palazzo Conti a Poli.

L’incontro, al quale hanno partecipato i rappresentanti regionali e territoriali, è stato organizzato dal Sindaco Federico Mariani su invito dei lavoratori della struttura sanitaria “stanchi – si legge in una nota congiunta di CGIL, CISL e UIL – della gestione della casa di cura”. La residenza sanitaria, che si trova nel Comune di Poli, infatti, è sotto l’egida di un curatore fallimentare nominato dal tribunale di Tivoli.

“Seguiamo da sempre le vicende di Villa Luana” esordisce il Sindaco. “Il nostro intento, con questa riunione, è di adottare insieme alle parti sociali, e agli organismi sovracomunali, una linea d’azione comune per fare il punto sulla situazione reale, effettiva, della clinica. In questi anni ci siamo adoperati per rinvenire soluzioni adeguate alle problematiche economiche della struttura sanitaria”.  Secondo Nando Cascioli, Assessore del Comune di Poli con delega alle Società Partecipate, “Sono due le strade da intraprendere. La prima è quella del coinvolgimento di tutte le parti in causa. Se questa opzione non dovesse essere percorribile, non rimarrebbe che interessare la Regione Lazio e la Direzione generale della ASL, non escludendo altre iniziative, sulle quali vorrei prima confrontarmi  per valutarne bene eventuali conseguenze, che potrebbero ricadere sui dipendenti e sui ricoverati”.

“Dopo 4 anni di istanze e di richieste – interviene Dante Armati della UIL FPL – non abbiamo ancora la consistenza patrimoniale dell’Azienda, non conosciamo la pianta organica dei lavoratori, non sono riconosciuti con regolarità gli aumenti tabellari, quelli di fascia o i premi di produzione”.

Situazione confermata da Roberto Scali della CGIL FP Rieti-Roma est. “All’inizio – spiega il sindacalista – i rapporti con il curatore sembravano funzionare bene. Poi il meccanismo si è bloccato e non sappiamo il perché. Ora sono 5 anni che la curatela prosegue, ma la struttura è abbandonata a se stessa, si terrorizzano i lavoratori allarmandoli sulla salvaguardia dei posti di lavoro che, ricordo, interessano oltre 150 lavoratori e le rispettive famiglie”. Posizione che si aggrava, secondo Yuri Storti della CISL FP, “dall’incapacità del management di gestire una struttura così gande e così complessa. Persone sbagliate al posto sbagliato possono prendere solo decisioni sbagliate, che stanno mandando a rotoli la struttura”.

Sebbene un timore, molto diffuso, e che prende sempre più piede, è quello secondo cui la volontà “non sia quella di sanare la clinica, ma di affossarla per svalutarla e abbassarne il valore  commerciale effettivo prima della messa all’asta”. “E tutto questo – sottolinea Fosco Guidi della UIL FP Roma – incide sui livelli di assistenza dei ricoverati, che non vengono sufficientemente garantiti anche a causa della cattiva programmazione dei turni del personale e della mediocre gestione amministrativa, che ne investe tutti gli aspetti, dal conteggio delle ferie , ai pagamenti, alle buste paga. Di questo stato di cose il giudice tutelare è informato?” chiede infine il sindacalista.

Una condizione, dunque, che richiede azioni rapide e decisive. I sindacati, pertanto, con la mediazione dell’Amministrazione comunale di Poli, chiederanno un incontro con il curatore. Confronto che possa fare luce una volta per tutte sullo stato di conservazione della struttura, ne chiarisca i punti sulla gestione ed evitare d’interessare così la Regione Lazio, la Direzione sanitaria e il giudice tutelare.