Carsoli – Vena polemica in ambito politico nella Piana del Cavaliere per una presa di posizione del Il Sig. Tullio Lucidi di Oricola nei confronti del Sindaco di Carsoli. Lucidi ha trasmesso questa mattina alle testate giornalistiche un comunicato stampa nel quale contesta al Sindaco di Carsoli una presunta violazione della libertà di stampa ad un giornale relativamente alla rimozione di un articolo.
Secondo lo scrittore Lucidi il direttore di un giornale sarebbe stato di fatto costretto a togliere una pubblicazione: “La contesa, strettamente politica, – spiega Lucidi nella nota – nasce dal fatto che la Nazzarro, senza dire niente a nessuno ed alcun livello del PD, si è candidata nel Partito + Europa per la Circoscrizione L’Aquila-Teramo al secondo posto nel proporzionale nelle recenti politiche del 4 marzo. Pur essendo una iscritta e Dirigente del Partito Democratico. Cosa incompatibile con un minimo di etica politica e contraria allo stesso Statuto del PD. Naturalmente il suo e quello dei suoi seguaci, tutti Assessori e Consiglieri del Comune di Carsoli e tutti con la tessera del PD in tasca, è stato un formidabile flop. Da qui probabilmente l’irritazione del Sindaco con la sua caratteriale incapacità di accogliere e magari riflettere su qualsiasi critica. Io non me la prendo con il giornale che ha pubblicato (ndr) ed il suo direttore. Se la Nazzarro, per altro avvocato, si ritiene offesa in qualche modo dal mio articolo perché non se la prende con me? Perché non mi denuncia per calunnia, per diffamazione? Io non ho parole per commentare l’episodio che si commenta da se, nella sua estrema gravità. Un altro autogol di un personaggio che politicamente ha sbagliato tutto, sempre a mio modesto parere.”
Di avviso diverso è lo stesso Sindaco di Carsoli Velia Nazzarro il quale è intervenuto in seguito alla diffusione della notizia di cui sopra : “intendo chiarire in maniera esaustiva una vicenda che ha del grottesco. E ribadisco di non aver fatto alcuna pressione a giornali per costringerli a rimuovere articoli. Di questa accusa diffamatoria, come di altre ce ne occuperemo però nelle opportune sedi. Avendo avuto notizia circa la diffusione di un link sui social media, proveniente da un sito internet il cui contenuto era chiaramente diffamatorio e lesivo dell’immagine per il ruolo di Sindaco che ricopro, ho provveduto ad acquisire le informazioni sulla origine della pubblicazione stessa. Il sito in questione in seguito a ricerche ufficiali, non risulta essere affatto un giornale o una testata giornalistica on line ma un semplice sito amatoriale, il quale non ha alcuna figura di Direttore, come è invece prevista dalle vigenti leggi per le testate autorizzate dal Tribunale. Dai report forniti dall’Autorità di Registro Informatico, ho rintracciato l’intestatario che non risulta tralaltro essere affatto un giornalista ma un privato cittadino. Il proprietario del sito per sua autonoma scelta ha provveduto a rimuovere i link di cui contenuto di cui però conserviamo le stampe. Non comprendo peraltro questa forma di accanimento attuata dal Lucidi per per mie scelte politiche che non hanno arrecato danno ad alcuno tantomeno ad egli stesso. In queste esternazioni ritengo possa esserci ben poco di politico, essendo abituata al rispetto delle opinioni altrui anche se diversificate. Spiace infine dover perdere del tempo a districarsi nel mezzo di false notizie, ovvero fake news come si suol dire oggi. Il Lucidi, probabilmente è in cerca di notorietà non avendola probabilmente ottenuta in altri contesti.”
Chiarisce la sua posizione anche l’intestatario del dominio in questione Massimo Mazzetti il quale afferma di aver accolto la richiesta di pubblicazione del Lucidi solo per mera cortesia e senza tralaltro averne visualizzzato ed esaminato il contenuto. Il Sindaco – chiarisce Mazzetti- non ha assolutamente violato alcuna libertà di stampa, in primis poichè il sito è un aggregatore amatoriale e non una testata giornalistica ufficiale che è ben altra cosa, e soprattutto perchè la scelta di rimuovere l’articolo è stata compiuta personalmente, senza pressione alcuna proprio per evitare di incappare in possibili problemi o denunce. Quanto all’appellativo improprio di direttore, questo è frutto della libera interpretazione altrui , ma assolutamente non intendo acquisire impropriamente titoli spettanti invece ai giornalisti professionisti. Mi dissocio quindi completamente da ogni dichiarazione, polemica, o contenuto eventualmente ritenuto lesivo nei confronti della istituzione locale e chi la rappresenta e nel merito di vicissitudini politiche alle quali mi ritengo estraneo”.