PESCARA – Nei giorni scorsi, presso il Campus di Pescara si è tenuto il kick-off meeting del Progetto “LIP3D” (Living forever the Past through a 3Digital world), appena vinto dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara con i suoi Dipartimenti “InGEO” e “DiLASS” e con il Centro di Ateneo “CAAM”. Il Progetto “LIP3D” punta alla ricostruzione di siti e monumenti attraverso l’utilizzo di Realtà aumentata, modellazione 3D, Metaverso e Intelligenza Artificiale. Avatar vestiti alla greca e alla romana saranno le guide in un passato virtuale, parlando in italiano, in inglese oltre che in latino e in greco antico. La call europea alla quale il progetto della “d’Annunzio” ha partecipato, cioè “Digital 2023 Cloud Data AI 05 Cultheritage”, è molto selettiva, infatti, solo due progetti l’anno vengono scelti come progetti-pilota.
Tra i soli due progetti ammessi “LIP3D” ha ricevuto un finanziamento di oltre 2 milioni di euro. Proprio per la sua transdisciplinarietà, nel progetto sono stati coinvolti ingegneri, archeologi, latinisti, grecisti, storici antichisti, epigrafisti, architetti, paleobotanici, geologi, informatici e tanti specialisti provenienti da Italia, Albania, Bulgaria, Cipro, Grecia, Polonia e Romania. L’evento clou è stata la Tavola rotonda che, dopo i saluti del Prorettore della “d’Annunzio” con delega alla sede di Pescara, Tonio Di Battista, e del Direttore di Dipartimento “InGeo”, Sergio Montelpare, ha registrato la partecipazione del Principal investigator del progetto, il professor Massimiliano Pepe (InGeo), della professoressa Oliva Menozzi (DiLASs) e della dottoressa Valeria Sciarretta (Ud’ANet srl). Nel corso dei lavori sono state presentate le metodologie che, attraverso visori o computer, potranno consentire la fruizione di siti di grande importanza archeologica come Iuvanum in Abruzzo, Apollonìa in Albania, Canià a Creta, Amathus a Cipro, Sarmizegetus in Romania, Noavew in Bulgaria, cioè i siti individuati come campione per quella che si configura come una nuova, fantastica avventura nel passato con tecnologie del futuro. Dei siti archeologici fuori dall’Italia e delle tecnologie coinvolte hanno parlato i partner stranieri, confermando la grande valenza di un progetto che apre le porte a nuove collaborazioni sul piano nazionale ed internazionale: Sorin Herban della “Politehnica University” di Timisoara (Romania), Krzysztof Narloch della “University of Warsaw-Center for Research on the Antiquity of Southeastern Europe” (Polonia), Emmanuel Maravelakis della “Hellenic Mediterranean University” (Grecia), Spartak Kuçaj della “Universiteti Politeknik i Tiranës” (Albania), Armelia Barci di “People in Focus” (Albania), Maria Cristina Salvi dell’Eratosthenes Centre of Excellence (Cipro), Michael Xinogalos di “Astrolabe Engineering” (Grecia), Domenica Costantino e Vincenzo Saverio Alfio del “Department of Dicatech – Polytechnic University” di Bari.
“Sono estremamente orgoglioso di questo progetto – commenta il professor Massimiliano Pepe, docente di Geomatica presso il Dipartimento InGeo della “d’Annunzio” e PI del progetto LIP3D – che rappresenta un passo in avanti nel campo della promozione e della valorizzazione del patrimonio culturale. Attraverso strumenti digitali innovativi, l’Università “Gabriele d’Annunzio” in collaborazione con altre Università, Enti di ricerca internazionali e partner industriali, sarà in grado di rendere accessibile e di promuovere il patrimonio culturale alle nuove generazioni e ad un pubblico sempre più ampio, in modo immersivo, unendo così tradizione e innovazione”