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Primato medico al San Camillo: intervento pionieristico su una paziente con la Sindrome di Morquio

Roma – L’ospedale San Camillo segna un nuovo traguardo nella medicina interventistica. Per la prima volta in letteratura, un’équipe multidisciplinare ha eseguito con successo la sostituzione di una protesi cardiaca con una nuova protesi su una paziente affetta dalla Sindrome di Morquio, una rara malattia genetica. L’innovativo intervento rappresenta un progresso significativo per la cardiologia e apre nuove prospettive per i pazienti affetti da patologie complesse.

L’operazione è stata eseguita dalla UOS di Cardiologia Interventistica, afferente alla UOC di Cardiologia, con il fondamentale supporto della UOC di Cardioanestesia e della UOC di Radiologia. Il coordinamento tra le varie unità operative ha garantito il massimo livello di sicurezza per la paziente, grazie anche all’assistenza infermieristica e tecnica di alto livello.

L’intervento, noto come “TAVI in TAVI”, è una procedura avanzata che prevede l’impianto di una nuova valvola cardiaca all’interno di una protesi preesistente. Questo tipo di operazione è già complesso di per sé, ma la presenza della Sindrome di Morquio ha reso il caso ancora più delicato, richiedendo un approccio altamente specializzato e personalizzato.

Grazie a questo straordinario risultato, l’ospedale San Camillo si conferma un centro di riferimento per le procedure cardiologiche e cardiochirurgiche di ultima generazione. Questo successo non solo testimonia l’eccellenza medica della struttura, ma offre anche nuove speranze ai pazienti che necessitano di cure altamente specializzate e all’avanguardia.

La medicina continua a fare passi da gigante e il San Camillo dimostra ancora una volta di essere all’altezza delle sfide più complesse, garantendo ai pazienti l’accesso alle migliori innovazioni terapeutiche disponibili.