Roviano. Un anno fa Alberto Bonanni, apprezzato musicista di Roviano, concludeva la sua giovanissima esistenza terrena. Una brutta storia, quella capitata a questo bravissimo ragazzo, che inizio’il 26 giugno 2011 a 29 anni appena compiuti, quando venne brutalmente pestato nelle strade del rione Monti, a Roma. L’ultimo saluto gli venne dato nel pomeriggio dell’8 dicembre di un anno fa. Quella di Alberto fu un’agonia durata tre anni. Tre anni di silenzi, di smorfie, di coma vegetativo. Il chitarrista, noto negli ambienti musicali romani, la sera di quel maledetto 26 giugno, aveva da poco terminato una esibizione in un locale di Monti e un uomo, noto come ‘il pittore’ e che abita nello stesso stabile, ha iniziato a sbraitare per gli schiamazzi. Alcuni giovani hanno preso le difese dell’uomo e hanno aggredito Alberto con violenza inaudita. Il giovane fu subito portato all’ospedale San Giovanni di Roma dove gli diagnosticarono un trauma cranico. Dopo poco il coma. Quel coma in cui è sprofondato quasi subito, a circa 21 ore dall’aggressione. Alberto non si è più risvegliato. Quattro gli imputati nel processo. omani a Roviano, suo paese natale, ci saranno i funerali. Gaetano Scalise, l’avvocato della famiglia Bonanni ha sempre affermato che “il ragazzo è entrato in coma a seguito dei colpi ricevuti, colpi che hanno creato un’ematoma, la causa delle sue condizioni di salute” . Da allora in poi ci sono stati altri sviluppi, a livello giudiziario, sfociati fino ad un provvedimento di riesumazione della salma, fortemente contestato e quindi revocato. Abbiamo voluto ricordare Alberto, con la sua chitarra, poichè un uomo non muore mai fin quando qualcuno ne pronuncia il suo nome.