ROMA – Nel processo Bonanni sono quattro condanne a quattordici anni di reclusione per i quattro aggressori, accusati di aver ucciso il musicista Alberto Bonanni durante un pestaggio. L’accusa per i quattro è passata da tentato omicidio – per cui erano già stati condannati a nove anni di carcere – a omicidio volontario.
La loro posizione si è aggravata quando, dopo tre anni di coma Alberto ebbe purtroppo a lasciare l’esistenza terrena. Dalla sera del pestaggio, avvenuto undici anni fa nella zona di Rione Monti a Roma, il musicista non ha più ripreso conoscenza. La sentenza definitiva nei confronti dei quattro accusati dell’omicidio è prevista per il 13 settembre.
Era la sera del 26 giugno 2011 quando Alberto si trovava nel Rione Monti con un gruppo di amici, quando ad un certo punto sono stati avvicinati da un tipo, che gli ha intimato di andare via e smettere di fare casino. La discussione è però degenerata velocemente, trasformandosi in un pestaggio. In aiuto al tipo accorsero altri 3 ragazzi e Bonanni non ebbe a poter resistere in alcun modo. Venne preso a calci e pugni, è caduto in terra e ha perso conoscenza. Da allora non si è mai più svegliato: tre anni dopo è morto nel letto di un ospedale di Subiaco a causa di un’insufficienza respiratoria. Ed è a quel punto che l’accusa per i quattro passa da tentato omicidio a omicidio volontario.