Roma – Il progetto “Scuole Sicure” a cura della Polizia di Stato è in DAD per gli studenti di Roma e Provincia sin dall’inizio di questa pandemia. È stato possibile così raggiungere i ragazzi da remoto nelle loro abitazioni. I referenti del progetto hanno costantemente continuato a seguire i ragazzi, trovando modi alternativi in sicurezza per soddisfare la richiesta degli istituti scolastici interessati all’iniziativa.
Le tematiche che sono state affrontate spaziano dal bullismo al cyber-bullismo fino alle ludopatie e alla legalità del mondo digitale. Sono tematiche che riguardano in prima persona la cosiddetta “Generazione Z” o “Centennials”, la generazione che risulta essere la più diversa della storia, per la confidenza con la tecnologia ed i social media che hanno inciso significativamente e strutturalmente nel processo di socializzazione. L’interazione e il dialogo con i ragazzi è uno dei primi passi per restare informati sulle questioni che andranno a incidere anche sulle scelte future e per preservarsi dai rischi della rete.
Questi alcuni esempi di argomenti che sono stati trattati dalla Polizia di Prossimità coordinata dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Roma, così anche gli altri commissariati di Polizia del territorio hanno lavorato con passione affinché non si interrompesse quella rete di fiducia e di “in-Formazione” che dal 2012 lega il Progetto Scuole Sicure “Generazione Y” o “Millennials”.
Un progetto che nasce dunque dalla volontà di contrastare la differenza di genere e prevenire le dipendenze dei ragazzi nati tra i primi anni ottanta e la fine degli anni novanta, caratterizzati da un maggiore utilizzo ed una maggiore familiarità con la comunicazione, i media e le tecnologie digitali.