ROMA – Per l’acquario dell’Eur c’è un ‘piano B’, al fine di arrivare, prima o poi, all’inaugurazione di una delle storiche incompiute romane: un nuovo gestore ma anche un nuovo proprietario, al posto di Mare Nostrum, la società concessionaria che ha portato avanti il progetto dal 2006 accumulando ritardi giganteschi. È il quadro emerso stamani nel corso dei lavori della commissione Capitolina Cultura dove è stato ascoltato Andrea Nicoletti, responsabile Affari legali di Eur spa, per fare il punto proprio sull’acquario.
“Questa opera- ha spiegato Nicoletti- rimane una priorità del Cda di Eur spa e un tema su cui Eur spa sta continuando a lavorare con una o due riunioni settimanali. Per quanto riguarda la struttura posso dire che ormai è stata realizzata nella sua maggior parte. L’opera è finita e manca solo la parte impiantistica. Il problema riguarda soprattutto l’apertura”. Il primo punto riguarda “il vecchio gestore dell’acquario individuato da Mare Nostrum, che si è tirato indietro. Ora Mare Nostrum sta cercando di farlo uscire dal contratto e capire anche, nello specifico, le cose che ha realizzato. Se Mare Nostrum non chiude questo accordo non si può andare avanti. Nell’ultima riunione gli avvocati ci hanno detto che si è a un passo dalla firma e posso dire che c’è un soggeto interessato a subentrare nella gestione dell’acquario naturale. Abbiamo un accordo di riservatezza e chiaramente non possiamo fare nomi. Ma prima il concessionario deve chiudere l’accordo di uscita con il gestore uscente”.