Recensione de “La roccia canterà per ultima” di Davide Rizzi: una favola moderna sul valore della conoscenza e della libertà
Un racconto che mescola magia da fiaba, riflessione filosofica e speranza in un mondo migliore in una narrazione profonda e affascinante: è il libro di Davide Rizzi, “La roccia canterà per ultima” (Susil edizioni, 2023), un romanzo che affronta temi di grande attualità offrendo una prospettiva unica sulla condizione umana attraverso gli occhi di una rondine.
Una favola moderna a tinte filosofiche, che unisce elementi narrativi tradizionali con riflessioni profonde sulla vita, l’esistenza e la natura dell’uomo. La storia, nella sua particolare costruzione fatta di ambientazioni rarefatte e personaggi simbolici, tende a esplorare le contraddizioni della società contemporanea, portando i protagonisti a fare scelte che mettono in discussione le convenzioni sociali o le leggi naturali.
La protagonista è Aindi, una rondine diversa dai suoi simili per la sua vivacità e la sua particolare sensibilità verso il mondo umano. Tuttavia, il suo desiderio di esplorare e comprendere la vita e il comportamento degli esseri umani la rende in un primo momento una figura emarginata, esclusa dal suo gruppo e vista come strana e incomprensibile.
Il racconto prende forma quando Aindi incontra Pavlo, un uomo segnato dalla guerra in Ucraina, che ha perso la sua famiglia nel conflitto. Questo incontro tra un animale e un essere umano si trasforma in un legame straordinario, che sfida le barriere di specie, lingue e diversità.
L’incontro tra i due protagonisti segna l’inizio di una connessione profonda tra due mondi apparentemente lontani. Pavlo, segnato da una tragedia personale e collettiva, e Aindi, l’esclusa e l’incompresa, che pur essendo una rondine sente il bisogno di capire l’essere umano, diventano alleati nella lotta contro un nemico comune, Tunip, un tiranno che rappresenta la ferocia e l’egoismo dell’uomo e che minaccia di distruggere il mondo. Tunip, nel suo odio verso l’umanità, vuole scatenare una catastrofe che annienterà ogni cosa. Tuttavia, grazie alla forza interiore di Aindi e alla sensibilità di Pavlo, i due riescono a fermare la sua folle corsa verso la distruzione, ripristinando nel mondo una nuova armonia.
Il romanzo di Rizzi non è solo una lotta tra bene e male, ma una riflessione sul legame che può esistere tra gli esseri umani e gli animali. Aindi, con il suo canto melodioso e il suo coraggio, diventa il simbolo di una forza gentile e purificatrice, mentre Pavlo, con la sua empatia verso gli animali, dimostra che l’uomo ha ancora la capacità di pensare e fare il bene, nonostante le sue ombre. La loro amicizia, così improbabile eppure così forte, permette di creare un nuovo ecosistema, in cui i mondi animale e umano convivono in armonia, rispettandosi a vicenda e adattandosi ai ritmi esistenziali dell’altro.
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Ciò che colpisce immediatamente nel romanzo, è la capacità di Rizzi di rendere il mondo degli animali ricco di emozioni e pensieri complessi, quasi come se Aindi fosse una sorta di specchio per l’animo umano. La rondine non è solo un animale che osserva, ma è un essere capace di introspezione e di empatia, in grado di comprendere i sentimenti più profondi che appartengono al genere umano. La guerra, con le sue ferite ancora aperte, diventa il terreno fertile di un incontro che, seppur doloroso, si trasforma in un’opportunità di liberazione e di rinascita.
Quello che emerge in “La roccia canterà per ultima” è un messaggio potente: l’umanità, pur nella sua capacità di distruzione, ha anche la ragione, una facoltà che, se ben indirizzata, può portare alla creazione di un mondo migliore. Aindi e Pavlo, infatti, non solo si aiutano a superare le proprie fragilità, ma insieme affrontano una missione ancora più grande: quella di ripristinare la pace e l’armonia tra le specie, in un mondo che spesso sembra dimenticare il valore di ogni vita, umana o animale che sia.
Rizzi costruisce un mosaico affascinante e suggestivo, in cui le emozioni, i sentimenti e la capacità di comprensione tra specie diverse sono alla base di un cambiamento che porta alla salvezza. La scrittura è raffinata e coinvolgente, con immagini potenti che evocano la bellezza della natura e la fragilità dell’esistenza umana. La storia di Aindi e Pavlo è un invito a riflettere sulla necessità di preservare l’equilibrio tra uomo e natura, e su come il rispetto reciproco possa essere la chiave per un futuro migliore.
La roccia canterà per ultima è, quindi, un racconto di speranza, in cui l’amicizia tra un uomo e un animale riesce a superare le barriere della sofferenza e della divisione, per costruire un mondo in cui la pace e l’armonia tra tutti gli esseri viventi sono finalmente possibili. Un libro che, attraverso una narrazione delicata e potente, ci invita a riflettere sulla forza che può nascere da legami inaspettati e sull’importanza di ascoltare e comprendere l’altro, anche quando tutto sembra impossibile o privo di senso.
La scrittura di Rizzi è articolata, minuziosa ma incisiva, e riesce a dar vita a un racconto che incanta e fa riflettere, invitando il lettore a considerare le connessioni invisibili tra gli esseri viventi e il mondo che li circonda. Il libro si presta a letture di ampio respiro, affrontando temi universali come la guerra, la perdita, la speranza e la rinascita. Con Aindi e Pavlo, il lettore è accompagnato in un viaggio che non solo esplora la diversità, il dolore e la solitudine, ma anche la possibilità di riscatto e di pace in un mondo che finalmente è capace non più di dividere ma di unire in piena armonia.
Pare opportuno, ai fini di una maggiore comprensione del libro e anche in virtù del titolo che riporta, far emergere la chiave filosofica del racconto. La rondine è, in molteplici modi, una chiara analogia con il mito della caverna di Platone, contenuto nel VII libro de “La Repubblica”. Nel mito platonico, i prigionieri in una caverna sono incatenati e vedono solo ombre proiettate sulle pareti, che confondono con la realtà. Una volta liberato, il prigioniero che riesce a uscire dalla caverna scopre la vera realtà, ma al suo ritorno trova che gli altri prigionieri, incapaci di vedere al di là delle ombre, lo rifiutano. Questo tema di rifiuto e incomprensione da parte della massa è presente nel romanzo di Rizzi, dove la rondine, pur avendo l’opportunità di vedere e comprendere un mondo al di là di quello che conosce, viene respinta dai suoi simili.
Il libro non solo esplora le difficoltà della protagonista nel farsi accettare, ma mette anche in luce le contraddizioni e le paure degli esseri umani, che tendono a respingere ciò che non riescono a comprendere, preferendo restare nelle proprie zone di comfort. La rondine diventa così simbolo del pensiero libero, della ricerca di verità e di una visione più ampia, e il suo percorso diventa una riflessione sul coraggio di cercare oltre le convenzioni sociali e culturali.
La bellezza di “La roccia canterà per ultima” sta nella sua capacità di usare una parabola semplice, ma potentemente evocativa, per parlare di temi universali: il desiderio di conoscenza, l’esclusione, la solitudine e la difficoltà di trascendere la propria condizione. La rondine, come il prigioniero di Platone, rappresenta colui che cerca di guardare oltre la superficie, ma che, purtroppo, spesso trova una società incapace di riconoscere e valorizzare la sua visione.
Il titolo del libro è emblematico: la roccia, solida e immutabile, che “canterà per ultima” rappresenta l’idea che, in un mondo che tende a ignorare le voci dissonanti, alla fine la verità emergerà, sebbene solo quando il tempo avrà reso evidente la sua importanza. La rondine, come la roccia, può sembrare fragile e inascoltata, ma la sua perseveranza nel cercare la verità la rende fiera e combattiva.
“La roccia canterà per ultima” è, dunque, un libro che invita il lettore a riflettere sul significato della libertà individuale e sull’importanza di guardare oltre le ombre proiettate dalle convenzioni sociali, abbracciando la ricerca del sapere, anche quando sembra solitaria e incompresa; ma è anche una storia di amicizia, di coraggio e di amore incondizionato per la libertà, che dimostra come anche nei momenti più oscuri ci sia sempre una possibilità di luce. Un racconto che risuona nel cuore e nella mente del lettore, lasciando un segno duraturo nel tempo.
Titolo: “La roccia canterà per ultima”
Autore: Davide Rizzi
Anno edizione: 2023
Pagine: 207
Prezzo: 18,90 euro
Il libro “La roccia canterà per ultima” (Susil Edizioni, 2023) di Davide Rizzi è disponibile sul sito della casa editrice, su internet o preordinandolo in tutte le librerie.