Recensione del libro di Giuseppe De Renzi “Anima Altrui”: un thriller psicologico dalla prosa intima e affilata
"Quando lo finii ebbi finalmente la risposta a molte delle mie domande, anche se mi lasciarono con l'amaro in bocca. Erano racconti brevi, apparentemente senza un filo conduttore unico, ma in essi ritrovai quasi tutti i motivi di discussione che avevo avuto fino ad allora con lui".
Anna è una giovane traduttrice che aspetta con leggera apprensione l’arrivo del misterioso scrittore Manuel, per discutere alcuni dettagli del romanzo a cui stanno collaborando. Fin qui nulla di anomalo se non fosse per lo strano appuntamento in cui la donna si è ritrovata: i due devono incontrarsi in un parcheggio abbandonato e per di più alle primissime luci dell’alba.
Come mai Manuel le ha chiesto di vedersi lì e soprattutto perché ci mette tanto ad arrivare? Per ingannare il tempo Anna, seduta all’interno del suo SUV in quel luogo dimenticato dal mondo, si perde fra le pagine del manoscritto, che si trasformerà presto in un viaggio rivelativo sulla sua esistenza.
Con un incipit originale e enigmatico l’autore Giuseppe De Renzi dipana le intrecciate vicende del romanzo Anima altrui (2023), presentato dalla casa editrice Argonauta come un thriller intimistico psicologico. Si, perché gli elementi dei tre generi ci sono proprio tutti e amalgamati dall’autore con grande abilità narrativa: c’è un mistero da risolvere che si gioca nella psicologia dei protagonisti, negli angoli remoti del loro essere.
Anima altrui è un libro che ben si adatta a tutti gli appassionati della lettura in virtù di uno stile narrativo che tocca le corde di vari generi letterari, con una prosa consistente e affilata, mai prevedibile.
Giuseppe De Renzi scrive con uno stile sottile e variopinto che sa indagare con acume nell’animo dei protagonisti, ne trasmette i turbamenti profondi fino a toccare punte di forte tensione interiore. Il lettore resta affascinato dai personaggi e dalle loro spaesanti confessioni, che riflettono diversi aspetti della natura umana e della società odierna, talvolta complessa da comprendere e ricca di contrasti.
Particolare attenzione è posta ai dettagli delle ambientazioni e ai comportamenti umani: ciò contribuisce a rendere la vicenda narrata avvincente e spesso indecifrabile, come un vero giallo dai toni psicologici.
Filo conduttore della storia è l’idea della dualità del reale: un lungo oscillare incessante fra ciò che si percepisce come vero e qualcosa che invece va cercato oltre, forse proprio nello sguardo dell’anima altrui. Un concetto profondo che l’autore sa trasmettere con uno stile straordinariamente chiaro e sciolto.
Con questo pensiero, che contraddistingue i suoi scritti, Giuseppe De Renzi ha plasmato i protagonisti Anna e Manuel, i quali durante i loro incontri lavorativi ricostruiranno tassello dopo tassello la propria identità e in cui si riveleranno l’uno all’altra come in un gioco di specchi. La trama assume così un andamento crescente: ermetica in prima battuta si apre con gradualità per stupire attraverso un colpo di scena finale quasi surreale.
La storia segue il tracciato di un disvelamento progressivo della verità, suggerito anche dalla strutturazione stessa dei capitoli divisi in “gradi di libertà dell’anima”, che significano anche il graduale emergere della realtà e un tentativo di dare ordine al caos degli eventi.
Il lettore scoprirà così che la vita di Anna e Manuel è bianca e nera, proprio come il colore degli scacchi che per l’autore simboleggiano “l’immagine perfetta della dualità del reale” e in cui lo scacco matto si nasconde in secondo piano, lì dove non abbiamo gettato lo sguardo. In questo senso, anche il quadro “Caduta di Icaro”, a cui Giuseppe De Renzi fa riferimento, rappresenta visivamente la l’idea di una verità che va cercata su diversi piani di osservazione. Quello che sceglieremo di vedere dipende solo da noi.
Anna tenterà così di trovare un filo logico al mistero che gravita attorno alla vita di Manuel e ai comportamenti ambigui che mette in atto continuamente, ma capirà presto che dovrà cambiare rotta e indirizzare la ricerca verso se stessa.
Un romanzo dal ritmo serrato e dalla trama intensa in cui l’interpretazione dei fatti si presenterà al lettore in maniera travolgente, sotto una luce nuova, del tutto inaspettata.
GIUSEPPE DE RENZI medico Microbiologo è originario del Sud Pontino (Scauri di Minturno) e torinese di adozione. Dal 2011 in poi ha pubblicato diversi testi di prosa, teatro e poesia. Fondatore nel 2012 del Premio artistico-culturale “Dragut”. È scacchista agonista e musicista.
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