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Recensione di “Rapsodia algherese” di Sandro Cervelli: un romanzo coinvolgente dallo stile ricercato e mai banale

L’avventura appassionante di un pirata gentiluomo tra duelli di spada, una caccia al tesoro, scontri tra navi nel fitto fumo dei cannoni, donne irresistibili e misteri da svelare

Restano forti sensazioni dopo aver concluso la lettura di “Rapsodia Algherese” (Efesto Edizioni, 2023) di Sandro Cervelli, simili all’aroma di un caffè sincero o al retrogusto di un buon vino da intenditori.

Pervade la certezza di aver vissuto un’avventura, pura e forte, come la narrativa da tempo non osava più raccontare: duelli di spada, una caccia al tesoro, scontri tra navi nel fitto fumo dei cannoni, donne irresistibili e misteri da svelare. Quanto apparteneva al glorioso genere dei feuilleton è ancora vivo e vigoroso nelle pagine di questo romanzo, le avventure di un pirata seduttore che nasconde molto più di quanto mostra.

Ambientato nella Sardegna dominata dai Sabaudi ma ancora ammantata del retaggio dell’epoca spagnola, il libro non si perde in inutili tentennamenti e lancia dalla prima pagina il lettore sulle orme del protagonista, inizialmente nominato l’Ombra, appena fuggito da un conciliabolo avvenuto di notte presso la villa dei Gutijo, una nobile famiglia di Alghero di origine catalana. La riunione notturna è terminata con un gesto di sangue, il patriarca è stato gravemente ferito e le guardie della città, simili ad una muta di cani da caccia, sono stati scagliati sulle tracce del misterioso straniero. L’uomo darà immediatamente prova di sangue freddo, genio e vigore sorprendenti, organizzando una fuga nella quale coinvolgerà anche un frate del posto,  Francesco, coprotagonista suo malgrado da quel momento in poi delle incredibili vicende che coinvolgeranno piemontesi e sardi, nobili e banditi, pirati e vescovi.

I due fuggitivi si ritroveranno a prestare il loro ingegno e le loro abilità alla causa dei briganti locali, baluardo per l’indipendenza isolana e, come loro, invisi ai piemontesi che della Sardegna hanno intenzione di fare una misera colonia. Proprio dinnanzi al capo di questi fuorilegge il protagonista, ormai noto ai lettori e agli altri personaggi con lo pseudonimo di Guillotten, svelerà il centro della propria missione: ritrovare un antico tesoro appartenuto all’antico corsaro Dragut, terrore del Mediterraneo. Ma sulle tracce di questo favoloso e introvabile cumulo di ricchezze si sono lanciati in molti: tra essi, com’è ovvio, spiccano gli stessi sabaudi, e il conflitto non tarderà a spostarsi anche tra le onde del magico mare di Sardegna.

C’è anche la forte sensazione di aver partecipato ad un raffinato ma mai stucchevole raduno di personaggi memorabili: alle figure storiche di Giovanni Phais (bandito sardo del diciottesimo secolo) e dei dominatori sabaudi si intrecciano creature della tradizione letteraria (invitiamo i lettori più attenti a cogliere le numerose citazioni erudite che l’autore lascia qua e là nei nomi e nei caratteri di molti comprimari) e quelle partorite dall’estro dello scrittore, figure destinate a marcare un segno nella memoria di chi si appassionerà al romanzo, prima tra tutte quella del protagonista, il pirata Guillotten.

È un romanzo dove lo stile è ricercato ma mai pesante, adatto quindi a chiunque ami una storia ben narrata e che sappia apprezzare frasi equilibrate e mai banali, dove i giochi di parole risultano stimolanti e sempre vivaci.

E sebbene gli apparenti protagonisti di questa storia siano Guillotten e Frate Francesco, sono le donne a renderlo così carico di mistero e di forti messaggi senza tempo. Donne storicamente destinate a soccombere nel silenzio e nell’umiliazione, in queste pagine sanno, senza contraddire la rigorosa ricostruzione che l’autore fa di quegli anni e di quei luoghi, gridare il proprio nome e ergersi, ciascuna con la sua natura e le proprie fragilità, contro lo strapotere di chi cerca di manipolarle. Resta quindi il buon sapore di una storia che, parlando di un’epoca ormai lontana due secoli, riesce a scuotere l’attenzione del lettore e a farlo riflettere su tematiche ancora attuali.

Per chi ha amato i grandi duelli di spada del cinema di Errol Flynn, per chi trova ancora elettrizzanti i combattimenti e le fughe spettacolari dei pirati, ma anche per chi si lascia coinvolgere dalle trame articolate, ricchi di colpi di scena, in cui ogni personaggio ha un segreto e le rivelazioni arrivano con la forza di un fulmine, “Rapsodia Algherese” di Sandro Cervelli è un libro imperdibile, perché sa amalgamare tutto questo inserendolo nel contesto incantato di una delle isole più cariche di magia del mondo, la nostra spesso sottovalutata Sardegna.

 

Titolo: “Rapsodia algherese”

Autore: Sandro Cervelli

Editore: Edizioni Efesto

Anno edizione: 2023

Pagine: 330

Prezzo: 17,50 Euro

 

“Rapsodia algherese” (Edizioni Efesto, 2023) di Sandro Cervelli è disponibile sul sito della casa editrice, su internet o preordinandolo in tutte le librerie.