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Referendum ed elezioni amministrative, anche il Consiglio regionale Lazio applica la legge 28/2000

Roma. L’Area “Comunicazione, Stampa Urp, Pubblicazioni e banche dati, Tutela della Privacy” del Servizio “Comunicazione e Relazioni esterne” del Consiglio regionale, in occasione delle elezioni amministrative previste per il 25-26 maggio e del referendum dell’8 e 9 giugno, si atterrà alle disposizioni dell’articolo 9, comma 1 della legge 22 febbraio 2000, n. 28 (“Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica”), fino alla chiusura delle operazioni di voto.

Lo ha stabilito una circolare interna, che riporta testualmente la disposizione citata: “E’ fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”. In riferimento a tali attività, tenuto conto anche dell’orientamento assunto dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) in queste e nelle precedenti tornate elettorali, l’obiettivo della circolare è quello di prevenire eventuali rischi di interferenza e distorsioni che l’attività di informazione e di comunicazione potrebbe causare rispetto a una libera consultazione elettorale, senza per questo impedire, nel periodo “sensibile” individuato, lo svolgimento della comunicazione di “utilità sociale”, effettuata nell’interesse dei cittadini e diretta a garantire la trasparenza delle attività del Consiglio regionale.

In tale ottica, i giornalisti in servizio nell’Area Comunicazione, Stampa, Urp, Pubblicazioni e banche dati, Tutela della Privacy provvederanno alla diffusione di comunicati e alla pubblicazione di news nel sito istituzionale (con relativa eventuale distribuzione attraverso i social network e la newsletter) sulle attività dell’aula e delle commissioni consiliari, assicurando che i contenuti degli stessi strumenti di informazione siano redatti:
— sotto il profilo oggettivo, in forma neutra, completa ed essenziale, senza riportare riferimenti a indicazioni di voto;
— sotto il profilo soggettivo, limitando l’attribuzione di atti/iniziative a organi e cariche istituzionali, senza riportare dichiarazioni/riferimenti ascrivibili ai titolari delle stesse e indicazioni di appartenenza politica.