L’Aquila. È una visita sotto il segno di una contestazione durissima quella del premier Matteo Renzi oggi pomeriggio nel capoluogo abruzzese. Lanci di uova, fumogeni e striscioni di protesta hanno fatto temere il peggio. Movimenti no ombrina mare e contro la riforma scolastica si sono dati appuntamento all’Aquila per contestare il presidente del Consiglio. Come previsto ed annunciato ieri dal governo, il premier è giunto in cittá intorno alle 17.30 nell’eliporto della Guardia di Finanza. Tuttavia a causa dei tafferugli la visita a Palazzo Fibbioni, l’attuale ufficio del sindaco Cialente, è stata annullata ed il premier è stato fatto entrare da un ingresso secondario nel Gran Sasso Institute nella zona della Villa Comunale. Anche qui non sono mancati tafferugli e lancio di uova. Secondo alcune indiscrezioni sembra ci sia stato anche un lancio di sampietrini che ha colpito è ferito un agente di polizia. All’interno del Gran Sasso institute sono state ammesse solo le associazioni di categoria, imprendotori ed autorità tra cui la senatrice Stefania Pezzopane, il governatore D’Alfonso insieme ad alcuni consiglieri regionali tra cui Lolli, Berardinetti e Pietrucci, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è l’arcivescovo Monsignor Giuseppe Petrocchi. PresentI anche la sottosegretaria con delega alla ricostruzione post sisma, Paola De Micheli ed il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. Massiccio il servizio d’ordine per un summit assolutamente blindato ed off limits per tutti, giornalisti compresi. E mentre è ancora in corso l’incontro con il premier nell’edificio del Gran Sasso institute fuori la città è blindata con agenti antisommossa che cercano di arginare la furia dei manifestanti. Intanto nel marasma creatosi nel parapiglia tra le forze dell’ordine e i manifestanti, uno di questi ultimi ha accusato un malore lungo via San Bernardino proprio a causa dello scontro avuto con il cordone delle forze dell’ordine ed è stato trasportato in ospedale in ambulanza unitamente ad una poliziotta rimasta anch’ella leggermente ferita sul setto nasale a causa degli stessi tafferugli.
“L’Aquila libera, mai la mafia, non la vogliamo”. Cosi’ un gruppo di manifestanti sta scandendo slogan, accompagnati da striscioni di protesta dei comitati “3 e 32″ e “Ombrina mare”. In un altro striscione campeggia la scritta “Renzi non ti vogliamo, vattene”. La visita del primo ministro a L’Aquila era stata annunciata più volte, e poi smentita, da circa un anno e mezzo. Temi centrali del summit aquilano sono i fondi governativi per la ricostruzione post sisma e il problema della restituzione di tributi e contributi sospesi a causa del terremoto con la legge nazionale n. 183 del 2011. Con questo provvedimento lo Stato aveva disposto la restituzione alle imprese del cosiddetto cratere sismico al 40% dei tributi e contributi. Agevolazioni sempre concesse dallo Stato per qualsiasi calamità naturale fin dal 1990. Tuttavia l’Unione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, per la quale viene richiesta la restituzione di tali agevolazioni fiscali, poiche’ Bruxelles doveva essere informata prima dell’entrata in vigore della legge n. 183 del 2011, cosa che, effettivamente, non è avvenuta.
Federica Di Marzio, Diego Renzi, Gianluca Rubeo e Raffaele Castiglione Morelli