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Rete Studenti Medi Lazio: “Tornare in Dad uno shock”

Anche la Regione Lazio, dove gli istituti erano rimasti aperti con una presenza alle superiori del 50% degli studenti, rischia una chiusura di tutte le scuole

ROMA – A distanza di anno dal primo lockdown, lunedì prossimo la maggior parte degli studenti italiani tornerà a fare lezione a distanza. Anche la Regione Lazio, dove gli istituti erano rimasti aperti con una presenza alle superiori del 50% degli studenti, rischia una chiusura di tutte le scuole.

“Tornare in Dad dopo aver ricominciato a frequentare in presenza è uno schock- commenta all’agenzia Dire Michele Sicca, della Rete Studenti Medi- ma meglio la zona rossa di altre soluzioni più ambigue. Almeno così, chiuderanno anche bar, ristoranti e centri commerciali”.

Dopo aver ritrovato in presenza docenti e compagni di classe, gli studenti italiani proprio non riescono ad accettare il ritorno alla Dad. La didattica online in questi mesi si è perfezionata, ma per Michele Sicca

“rientrare in classe ci ha fatto capire ancora di più la differenza tra i due sistemi. Centinaia di studenti ci dicono che le ore di lezione a distanza sono molto meno efficaci. E dopo aver vissuto di nuovo la scuola in presenza, chiuderci a casa è veramente una notizia negativa”.

Gli studenti riconoscono che l’incremento dei casi dovuto anche alle varianti, sta già portando molte classi alla didattica a distanza.

“Ma anche se ci sono diverse scuole in quarantena, tornare integralmente alla Dad è peggio di qualsiasi altra soluzione”.

Per chi frequenta l’ultimo anno, c’è anche il problema dell’esame di Stato, che partirà il 16 giugno e sarà costituito da un’unica prova orale.

“Bisognerà tenere conto del fatto che ormai da un anno, la didattica ha smesso di funzionare. E di questo aspetto non dovrebbero farsi carico gli studenti- aggiunge Michele Sicca– l’importante è che resti una prova seria, che non si dica che chi ha fatto la maturità nel 2021 non ha fatto sforzi”.