Roma – A conclusione dei lavori di messa in sicurezza di una parte dell’area grande questa mattina è avvenuta la riapertura in grande stile del Parco, alla presenza delle istituzioni comunali e municipali.
Alle 9,45 si è svolta una passeggiata inaugurale e una visita guidata per bambini.
Sintesi della storia dell’area del
Monumento Naturale Parco della Cellulosa
1950
L’area di circa 90 ettari del Monumento Naturale Parco della Cellulosa apparteneva all’Ente Nazionale per la Cellulosa e per la Carta (ENCC), fondato nel 1952, Ente scientifico di grande rilevanza nel campo agricolo-forestale che rispondeva ad un preciso dettato istituzionale: “adottare provvedimenti atti ad agevolare la produzione e l’impiego di materie prime nazionali per la cellulosa”.
L’Ente aveva una distribuzione territoriale attraverso Aziende agricole distribuite in quasi tutte le Regioni italiane. L’organizzazione scientifica dell’Ente, a cui era devoluta la precipua funzione della ricerca, era costituita da 2 Istituti di ricerca di notorieta’ internazionale: l’Istituto di sperimentazione per la Pioppicoltura di Casale Monferrato (Alessandria) ed il Centro di sperimentazione Agricola e Forestale di Roma (CSAF). Quest’ultimo fu istituito nel 1953 ed e’ situato in localita’ Casalotti, 300 su un’area di 14 ettari.
L’attivita’ di ricerca era dotato da un vasto complesso di Laboratori e di serre; essa si articolava su diverse tematiche: Ecologia, Biologia, Genetica e coltivazioni, Microbiologia, Patologia vegetale, Entomologia e Tecnologia del Legno. Il Centro si appoggiava per la sperimentazione sul campo alla contigua Azienda denominata “ovile” che ha una superficie di 76,65 ettari e costituisce.
1980
Nel 1979 l’ENCC affida la sua gestione a una delle societa’ affiliate, la Societa’ Agricola e Forestale per le Piante da Cellulosa e da Carta (SAF). Con le Leggi di scioglimento dell’ENCC e Societa’ controllate (Leggi n.595/1994 e n.337/1995) tutti i beni vengono riuniti e posti sotto un Commissario Liquidatore Unico.
Oggi/1
Nel 1997 la parte ex-CSAF di 14 ettari, sita tra via di Casalotti, via della Cellulosa, via di S. Seconda (XVIII Municipio), dopo un breve passaggio in comodato al Ministero Ambiente e Tutela del territorio, viene dato in comodato all’ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca sul Mare, vigilato dal Ministero Ambiente). Nel 2000-2001 scade il comodato tra Ministero Ambiente e Liquidazione. Poiche’ nel frattempo la Liquidazione viene posta sotto il controllo del Ministero del Tesoro con Decreto del 4/5/2000 (G.U. n. 111 del 15/05/2000), attualmente l’ICRAM paga un’indennita’ di occupazione all’IGED (Ispettorato Gestione Enti Disciolti-Ministero del Tesoro).
Gli edifici che oggi ospitano l’ICRAM e altri edifici in disuso, ammontano a circa 24.000 metri cubi e risulta che all’interno ve ne siano altri 13.000 circa edificabili. L’area e’ stata valutata per la sua vendita dalla FINTECNA Societa’ che gestisce le aste pubbliche dei beni dello Stato.
Oggi/2
I 76 ettari dell’Azienda “Ovile”, oggi “Unita’ di Ricerca Forestale” (URF), nel 2001 (art. 5 comma 5 Legge n. 122 del 27 Marzo 2001 G.U. n. 89 del 17 Aprile 2001), in quanto struttura connessa all’Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura (ISP), sono stati devoluti al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali per essere utilizzati nell’ambito della riorganizzazione degli Istituti di ricerca dello stesso Ministero all’interno del CRA (Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in Agricoltura). Dal 2002 ad oggi, la gestione amministrativa e’ affidata all’Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze.
Oltre all’importanza ecologica come “polmone verde” all’interno di un’area densamente abitata, e’ verosimile ritenere che il materiale studiato e conservato negli impianti sperimentali dell’URF sia il piu’ vasto e completo tra quelli presenti sul territorio nazionale ed e’ forse secondo soltanto, tra i paesi dell’area mediterranea, alle collezioni francesi.
Oggi/3
Dall’11 maggio 2006 tutta l’area ricade all’interno del Monumento Naturale Parco della Cellulosa istituito con Decreto Legge Regionale n. 165.