Riaprono i ristoranti in zona gialla, a Tivoli la protesta: “la vostra incompetenza non ci affosserà”
Tivoli – Un grido di dolore viene lanciato da un ristorante situato nel centro tiburtino. Si riparte, per così dire: zona gialla. Sembra un liberi tutti ma non è così. I gestori devono comunque riattivare la loro attività con costi elevati, a fronte di incassi nulli dei giorni scorsi a causa delle chiusure perduranti ormai da tempo. Il settore è in crisi da un anno. La tiepida pausa estiva non è riuscita a dare una boccata di ossigeno. Ed ora con il ritorno in zona gialla molte regioni sperano.
Ma la realtà è ben diversa. Un ristorante apre con uno striscione: “la vostra incompetenza non ci affosserà W L’italia”. Fa accapponare la pelle. Lascia trasparire tutti gli interrogativi rispetto alla situazione ed alle modalità di gestione, dove alcuni settori sono letteralmente in ginocchio.
“Non è che come si riapre si ha il locale pieno – spiega un ristoratore dell’hinterland tiburtino – anzi, c’è diffidenza, paura dei contagi e poi le persone si sono ormai disabituate. Oltre al fatto che la mancanza di lavoro non consente certo a tutti di potersi permettere il ritorno al ristorante.
Seppure con tariffe calmierate, l’apertura solo del pranzo, non ci risolve certo il problema. Anzi i costi di gestione, il personale ma soprattutto la spesa da fare a fronte di un punto interrogativo.
Si spendono mille duemilaeuro per rifornire tutto, e non si sà certo se andranno sprecate come accaduto già in passato quando abbiamo dovuto gettare nel secchio tanti ingredienti per la preparazione dei piatti. Poi energia elettrica, ma soprattutto riscaldamento comunque da assicurare.
C’è una incompetenza di fondo, si chiudono ristoranti e palestre, si lasciano aperti uffici postali pieni di gente assembrata o come nei mezzi pubblici ed altre situazioni che viviamo ogni giorno. Se tutto va bene siamo rovinati”.