Carsoli. Nasce l’idea di creare una rubrica dedicata alle vecchie generazioni che raccontano come si viveva 50 anni fa, con una semplice chiacchierata con un padre, diventato da pochi giorno nonno, che racconta emozionato la storia dei fratelli di latte.
Eh si… probabilmente i più giovani non conoscono neanche la realtà dei loro nonni, di quanta generosità e condivisione esisteva tra le famiglie. Quando nasceva un bambino, se la mamma non poteva allattarlo, altre mamme si rendevano disponibili ad offrire il proprio latte anche agli altri neonati. Non c’era il latte artificiale per risolvere il problema, c’erano le cosidette “balie” a prendersi cura dei neonati che non avevano la fortuna di bere dal seno della propria madre. La causa di questa impossibilità spesso era il decesso della madre durante il parto oppure poteva accadere come oggi, che alla neo mamma mancasse il latte necessario per la crescita del bambino. La generazione delle nostre nonne o bisnonne era così ospitale che non c’era gelosia tra le donne, tanta era la miseria che per il bene dei figli era necessario aiutarsi l’un l’altro. A queste parole viene spontaneo forse esprimere l’idea che forse “si stava meglio quando si stava peggio”… a livello morale forse sì. Esisteva uno spiccato spirito di generosità, una sincera di dimostrazione d’affetto che oggi forse si perdono un pò! Essere un fratello di latte era la dimostrazione di quanto ci si aiutava tra famiglie, oggi sarebbe impensabile forse far allattare ad una mamma un bambino che non è suo… chissà!
Si ringrazia per il contributo: Guido Proietti che ci ha raccontato la storia di sua nonna, Lauretta.
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Elita Proietti
