Roma – Prima audizione, con sindacati e associazioni degli inquilini, sulla riforma delle leggi regionali sull’Edilizia residenziale pubblica (Erp) e sulle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (Ater), in commissione Politiche abitative del Consiglio regionale.
La presidenza della commissione e l’assessorato hanno spiegato di aver avviato questo ciclo di ascolto prima di arrivare a un proposta di legge per “progettare insieme la riforma, in maniera da arrivare a norme il più possibile condivise”
Per i sindacati dei lavoratori Ater sono intervenuti i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Fesica, che hanno puntato l’attenzione sulle difficoltà di chi lavora nelle aziende: sotto organico e con bilanci disastrati.
Diversi i punti di vista delle associazioni degli inquilini: Sicet, Sunia e Uniat hanno parlato di necessità di adeguare le norme alle diverse esigenze della società, affiancando alle case popolari anche un programma di housing sociale, diretto alla cosiddetta “fascia di mezzo”, chi non ha il reddito necessario ad accedere al mercato degli affitti, ma supera i limiti per l’Erp. Fondamentale l’esigenza di arrivare a una forma di finanziamento certo e stabile delle Ater, che non arrivano a coprire le spese di gestione con gli affitti ed eliminare l’Imu sugli alloggi Erp.
L’Unione inquilini, al contrario, non ritiene necessario cambiare radicalmente le leggi esistenti. AsiaUsb ha evidenziato la necessità di una discussione profonda sul tema della casa e l’esigenza di un piano per lo sviluppo dell’edilizia pubblica. Posizione simile a quella dei Blocchi precari metropolitani che chiedono un confronto con Rocca, per arrivare a un tavolo permanente di confronto. Infine, l’associazione Ater Erp che ha parlato di “situazione devastante, il problema della casa è essenziale”.