Carsoli – Di quello che era il Nucleo industriale di Carsoli-Oricola, uno dei quattro distretti per eccellenza dell’Abruzzo, ormai purtroppo è solo un ricordo. La crisi dilagante ha contagiato tantissime aziende, molte che hanno già chiuso, altre che stanno riducendo l’organico. Un altro grido d’allarme arriva da una azienda di prodotti omeopatici dove secondo quanto comunicato dal segretario provinciale della Filctem-Cgil non sarebbero stati raggiunti accordi con le sigle sindacali, e ben 34 dipendenti under 40 rischiano il posto di lavoro. Molti i tentativi relativamente a tavoli di concertazione aperti anche dalle istituzioni locali e regionali, ma finora nulla di fatto. Secondo i sindacati, la azienda in questione la cui sede è nel comune di Carsoli, non intende investire ulteriormente, senza partecipare all’incontro. Quindi incombe ancora la parola licenziamento, con gravi ripercussioni negative per molte famiglie che non intravedono soluzioni all’orizzonte. E’ chiaro che il comparto industriale necessita sicuramente di una rivalutazione anche perchè, ci sono molte potenzialità sia a livello geografico che di infrastrutture. Per anni le aziende, hanno chiesto servizi in questa zona che è nata con vocazione industriale e che ha visto protagonisti i confinanti comuni di Carsoli e di Oricola, e quando sono arrivate le infrastrutture non c’erano più le aziende. Dunque gli investimenti pubblici ci sono stati, se si percorre la S.S. Turanense, che si ricollega poi all’area dell’autostrada ci sono marciapiedi lunghissimi, illuminazione pubblica, ed un aspetto urbanistico sicuramente interessante. Molti gli stabilimenti chiusi. E allora perchè non provare a proporre le location ad investitori esteri? Del resto non possiamo stare ad osservare questo lento declino che rende sempre più grigio il futuro dei nostri figli, costringendo tutti ad emigrare come un tempo. La vocazione di Carsoli è stata quella industriale, scelte che hanno indirizzato tutto in questo settore dopo l’avvento dell’autostrada degli anni 70. Un proliferare di aziende si insediarono soprattutto per la posizione geografica ottimale, ma anche per i benefici dell’allora Cassa per il Mezzogiorno che concedeva finanziamenti anche a fondo perduto in territorio abruzzese. E dunque una crescita vertiginosa, con tanta gente che lavorava, benessere generale per tutti. Nel carseolano non vi era problema di lavoro. Oggi è il contrario, e non avendo puntato in passato sul turismo, ora non resta che piangere le ferite della disoccupazione che cresce a danno sia di chi perde il lavoro e non sa cosa fare, e sia di chi ovviamente non ha possibilità di trovarlo. Ma nemmeno si può restare ad osservare questa agonia del lavoro con rassegnazione, si deve provare, anche con la creazione di cooperative, o altre iniziative ad uscire da questa empasse seriamente preoccupante.