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Rischio rubinetti a secco nel basso reatino; scade oggi 20 aprile l’ultimatum del Cam alla Regione Lazio

rubinetti a seccoValle Aniene – La Regione Lazio rischia la sospensione del servizio idrico in alcuni comuni della provincia di Roma a causa del mancato pagamento delle “bollette” in favore  Consorzio Acquedottistico Marsicano. Sembra infatti che nonostante le varie azioni intraprese la Regione Lazio non avrebbe ancora ottemperato a continua l’acqua in arrivo dall’Abruzzo, costringendo il Cam di Avezzano a richiudere i rubinetti ai 9 Comuni del Basso Reatino: Borgorose, Collalto Sabino, Collegiove, Fiamignano, Marcetelli, Nespolo, Pescorocchiano, Petrella salto ed anche a Camerata Nuova. L’ultimatum inviato dalla società abruzzese all’amministrazione Zingaretti (girato anche ai Prefetti dell’Aquila e Rieti) fissava alla data odierna del 20  aprile il termine ultimo per pagare almeno le ultime due rate (ottobre-dicembre 2015/gennaio-marzo 2016) per complessivi 600mila euro: il debito globale della Regione Lazio ammonta a circa 2milioni di euro.
Senza riscontri concreti, e cioè il bonifico dell’amministrazione Zingaretti, la governance del Cam (Presidente, Paola Attili; Amministratore delegato, Giuseppe Venturini; Consigliere di gestione, Armando Floris), impegnata a 360° nella caccia ai morosi, ridurrà la fornitura idrica del 50% ai 9 Comuni del Cicolano.
“Stavolta non basteranno chiacchiere, né impegni verbali degli amministratori laziali”, avverte l’Ad, Giuseppe Venturini, seppur addolorato per le conseguenze che ricadranno sui cittadini, “il ritorno alla fornitura normale avverrà solo con l’arrivo dei soldi nelle casse del Cam. La politica aziendale della società di gestione, sia per un elementare principio di equità, che per la concreta necessità di pagare gli stipendi dei 132 lavoratori e dei nostri fornitori, in particolare quelli dell’energia elettrica, non contempla sconti per nessuno, tanto meno per un Ente importante come la Regione Lazio”. La nuova governance del Consorzio Acquedottistico Marsicano, infatti, ha ormai imboccato una strada obbligata, quella di far pagare l’acqua a tutti in base al consumo reale, con un occhio di riguardo per le famiglie meno abbienti, ma senza più sconti per nessuno: scelta obbligata per salvare la società ridotta a mal partito dal vecchio “modus operandi” della politica