Avezzano. Nas in azione all’ospedale di Avezzano e al San Salvatore dell’Aquila per accertare l’esito dei tamponi eseguiti dagli utenti della Asl1 ma di cui ancora non si conosce l’esito.
Sono giorni che si parla di centinaia di famiglie rimaste bloccate in casa, che continuano a rispettare la quarantena nonostante siano scaduti i tempi e nonostante nessun componente del nucleo abbia sintomi da covid19.
Ma che non possono ancora tornare in sicurezza in società, in considerazione del fatto che non hanno a disposizione l’esito dei tamponi.
A seguito delle segnalazioni, rimbalzate da una testata giornalistica all’altra ma anche di notizie arrivate ai carabinieri dal dipartimento regionale della Sanità, sono scattati i controlli dei Nas, i militari nuclei antisofisticazioni e sanità dell’Arma. I Nas di Pescara, che come caratteristica funzionale hanno la dipendenza funzionale direttamente dal Ministero della Salute, sono stati sia all’ospedale di Avezzano sia a quello dell’Aquila.
I carabinieri hanno accertato che nel periodo compreso tra il 17 maggio e il 24 maggio, i laboratori analisi dei due ospedali hanno processato 3617 tamponi.
Ma di questi, solo di 49 sarebbero stati comunicati gli esiti.
I militari dell’Arma, che fanno capo al tenente colonnello Domenico Candelli, che in un anno di pandemia si sono mossi per accertare il rispetto delle regole all’interno di residenze per anziani, ospedali, case di cura e di riposo ma anche di laboratori medici, per la gestione dell’emergenza covid19, hanno aperto ufficialmente un’indagine.
Sembrerebbe che al momento l’autorità giudiziaria non sia stata ancora informata dell’esito degli accertamenti. Un’informativa sarà sicuramente depositata in Procura ma non si sa ancora se si possano configurare eventuali responsabilità.
Anche in virtù del fatto che “i ritardi sono da ricondurre a un malfunzionamento del software di gestione dell’applicazione della processazione dei tamponi e comunicazione dei dati all’applicativo ‘Attra’”.