Tagliacozzo – Affida ai social uno sfogo istituzionale, il sindaco di Tagliacozzo con tanto di documentazione certificata evidenzia situazioni di ritardi ingiustificati dal centro di smistamento di Avezzano.
“Il Centro operativo postale di Avezzano di Poste Italiane colpisce ancora – afferma il primo cittadino in una nota che così prosegue:
“Come si legge dal foglio di tracciamento della spedizione, la Raccomandata A/R n. 129334146317, peso al di sotto dei 20gr. costo € 6,60, spedita dal Comune della Citta di Pescina il 14 agosto, al Comune della Città di Tagliacozzo, all’attenzione del sottoscritto, che sarebbe dovuta essere stata consegnata in 4 giorni lavorativi (come si può evincere dal sito di Poste Italiane)… e cioè – fatto salvo il giorno di spedizione e il ferragosto – al massimo il 21 agosto, è stata consegnata il 29!
Il tracciamento dice che il Centro operativo postale di Avezzano se l’è tenuta “al caldo” dal 17 agosto…
Naturalmente trattandosi di un invito alla XXVI Edizione del Premio Internazionale Ignazio Silone, non ho avuto modo né di partecipare, né di avvisare il Sindaco Mirko Zauri che molto gentilmente mi ha onorato dell’invito… poteva essere la convocazione ad un posto di lavoro, poteva essere una scadenza inderogabile per altre necessità… era uguale!
Altrettanto: Racconandata A1 (che dovrebbe arrivare in 24 ore lavorative), spedita dal Comune di Tagliacozzo a preciso indirizzo nel Comune di Trasacco lo scorso 14 luglio, ai 7 di agosto ancora non era stata consegnata. Mi sono dovuto recare personalmente al Centro operativo postale di Avezzano dove un impacciato addetto o responsabile ha farfugliato qualche inconsistente e incomprensibile giustificazione, garantendo la “riesumazione” della racconandata che poi è arrivata a destinazione il giorno dopo 8 agosto… 25 giorni dopo!
Senza parlare di tutti gli atti giudiziari (a più di 9 euro di spedizione l’uno, con indirizzi precisi) che il comune spedisce e che puntualmente vengono rispediti al mittente…
Una cosa c’era di buono ed affidabile in Italia: Poste Italiane… ora neanche più queste Vergognoso!