Roma – Dal 28 maggio al 4 settembre 2022 il Museo dell’Ara Pacis ospiterà la mostra del fotografo francese Robert Doisneau, uno dei più grandi maestri della fotografia novecentesca. Insieme a Henri Cartier-Bresson è riconosciuto come fondatore della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada.
Doisenau nasce nel 1912 nel sobborgo parigino di Gentilly. Dopo l’apprendistato nel laboratorio di un fotografo pubblicitario, sposta presto la sua attenzione ai quartieri popolari di Parigi. Il suo lavoro si comincia a focalizzare sugli attimi di vita, sui gesti, le emozioni e le situazioni in cui uomini e donne si trovano impegnati. Viene a delinearsi man mano uno stile che mescola fascino e fantasia e una libertà d’espressione vicina al surrealismo. D’esempio è l’iconico scatto della giovane coppia immortalata in un bacio appassionato e fugace, incurante della folla e del traffico di Parigi. La fotografia di Doisneau si identifica con alcuni dei suoi soggetti per esprimere una sorta di inquietudine o malinconia, è espressione di uno sguardo empatico, che diventa teneramente partecipe quando fotografa innamorati e bambini.
“Mi piacciono – affermava il fotografo – le persone per le loro debolezze e difetti. Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. Quando le fotografo non è come se fossi lì ad esaminarle con una lente di ingrandimento, come un osservatore freddo e scientifico. È una cosa molto fraterna, ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori.” E ancora: “Il fotografo deve essere come carta assorbente, deve lasciarsi penetrare dal momento poetico. La sua tecnica dovrebbe essere come una funzione animale, deve agire automaticamente.”
La mostra presenta 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero, di provenienza della collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge. L’esposizione dedica anche uno spazio gratuito per le visite tattili con disegni a rilievo e relative audio descrizioni, e visite munite di interpreti LIS per le persone sorde. Un’iniziativa mirata all’accessibilità, al fine di garantire una completa fruizione della mostra.
L’esposizione, a cura di Gabriel Bauret, è promossa e prodotta da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Silvana Editoriale. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Silvana Editoriale. Radio partner Dimensione Suono Soft.