Rocca di Botte tra passato e futuro, l’intervista al sindaco Fernando Marzolini
Il primo cittadino, intervistato da Giorgia D'Ascanio, traccia un quadro attualizzato del bellissimo borgo della Piana del Cavaliere
Rocca di Botte – Immerso nel verde della natura, il Comune di Rocca di Botte fa parte del club dei Borghi Autentici d’Italia. La salubrità dell’aria è una delle principali caratteristiche che contraddistinguono il paese, meta turistica di numerosi abruzzesi e non solo. #SpazioPoliticaha contattato il primo cittadino Fernando Antonio Marzolini per andare a conoscere le mille sfaccettature che il borgo vanta.
Quali sono stati i progetti più importanti realizzati duranti questi anni di amministrazione?
Le nostre forze si stanno concentrando per la realizzazione di una scuola elementare. L’edificio è stato finanziato circa 4 anni fa per un importo di 600mila euro. Con un po’ di ambizione ho cercato di fare un progetto di buona scuola ma l’importo ammontava al doppio. Per cui mi sono dato da fare e ho ottenuto altri 600mila euro di contributo con una cifra aggiunta dal Comune. L’intera opera è quindi di un milione e 300mila euro.
La scuola è in fase di realizzazione: una parte che comprendeva il primo progetto sarà consegnata entro agosto. Il prossimo anno scolastico delle elementari partirà dunque nel nuovo edificio. Nel frattempo stiamo per appaltare i lavori del secondo lotto che prevede i servizi relativi alla palestra, al refettorio e alla cucina. Si tratta di un totale di 800metri quadrati distribuiti in un solo piano. Sarà una scuola antisismica per eccellenza: ci siamo mantenuti alle ultime disposizioni.
E’ stata difficile la scelta dell’area in quanto il paese come nucleo storico è in un pendio, alle falde di una collina. Di conseguenza reperire un’area esposta bene e pianeggiante era impossibile. Siamo scesi quindi a valle nella zona di espansione ma siamo rimasti comunque nel centro urbano. L’esposizione è ottima: prende il sole dalla mattina alla sera. Quest’area ci è stata donata dal vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro.
E ancora: ci siamo dati da fare anche per riammodernare la scuola materna per la quale abbiamo avuto un contributo di circa 480mila euro. Presto provvederemo all’appalto dei lavori: quando entrerà in funzione la nuova scuola porteremo i bambini della materna nel nuovo edificio scolastico perché un’ala dello stesso sarà loro dedicata provvisoriamente, finché non verrà restaurato il vecchio asilo.
Ci siamo occupati della viabilità interna del centro storico: stiamo già al secondo lotto per il recupero della stessa. Si tratta di una viabilità interessante in quanto presenta pietra locale con basolati di selci sempre locali. Abbiamo inoltre installato un sistema di video sorveglianza che ci dà la possibilità di controllare il territorio urbano.
Infine, abbiamo costruito il nuovo edificio postale in quanto per una serie di motivi stava per chiudere lasciando così il paese senza un ufficio.
Quali sono i progetti che avete intenzione di porre in essere per il futuro?
Tante sono le idee che bollono in pentola ma in primis vorremmo realizzare un edificio comunale in quanto Rocca Di Botte non ne ha mai posseduto uno.
Rocca di Botte è un Comune con un alto tasso di natalità, anche al di sopra della media regionale. Come vivete questo “primato”?
Viviamo bene questo “primato” di natalità. Rocca Di Botte conta ancora circa 800 residenti stabili ma l’estate arriviamo a 2mila grazie alla zona residenziale. Parliamo di una zona di sviluppo che presenta ville costruite dagli anni 60 fino a 5 anni fa, prima della crisi. Oggi non c’è più richiesta soprattutto di seconde case; il nostro Comune è un centro meno, verde, un paese che non ha divertimento, locali notturni però offre tranquillità quindi la gente viene qui per un buon paesaggio, buon aria. Tutto ciò, però, va un po’ a nostro discapito.
Le nascite sono gli elementi che rendono viva la scuola di infanzia e materna. Stiamo realizzando due belle opere. Ci auguriamo che questo primato continuiamo a mantenerlo, che ci siano nuove nascite per far sì che questi edifici-capolavori possano essere sfruttati appieno.
Il turismo green è un elemento fondamentale per Rocca di Botte. Dal vostro Comune parte, ad esempio, il cammino San Pietro Eremita. Come state agendo per promuovere questa realtà?
Il cammino risale a 1000 anni fa. San Pietro nasce qui e muore nel Lazio. Da quando fu santificato, i cittadini di Rocca di Botte tutti gli anni il 29 di agosto andavano a Trevi e davano inizio ai festeggiamento in onore di San Pietro. L’8 settembre i cittadini di Trevi, invece, tornavano e ripercorrevano il cammino a ritroso.
Il cammino di San Pietro non è come tutti gli altri: affonda le sue radici a mille anni fa, è storico ed ha creato legami forti. E’ stato quindi rivalutato e riorganizzato ai tempi di oggi: lo abbiamo allargato a tutti i Comuni dove San Pietro predicò e i quali hanno una reliquia nella propria Chiesa.
Ci auguriamo che ciò riscuota interesse e che attiri camminatori che verranno a visitare i nostri centri: oltre ad essere antichi hanno storie importanti da raccontare, ospitano monumenti interessanti e scavi archeologici.
Cos’è che manca a Rocca di Botte?
Noi siamo scarsi di logistica. Dobbiamo migliorare l’accoglienza. Per il camminatore che visita il paese, la casa di San Pietro e soprattutto il santuario della Madonna dei Bisognosi dove ci sono affreschi bellissimi, devono esserci luoghi in cui fermarsi a dormire. Ci stiamo dunque sensibilizzando e stiamo attrezzando l’opinione pubblica per mettere al servizio di chi ci viene a trovare stanze attrezzate per l’occasione. E’ una carenza che stiamo cercando di superare e posso garantire che nell’arco di qualche mese riusciremo a sopperire a questa richiesta. @giorgiadascanio