E’ morto nella mattinata il giovane esemplare di orso marsicano, vittima di un investimento stradale, che Forestale e Parco della Majella avevano trasportato nell’area faunistica di Palena per le urgenti cure resesi necessarie. Travolto sulla S.S. 17 nel territorio comunale di Roccaraso, presumibilmente da un mezzo pesante, l’orso è morto dopo alcune ore nonostante l’intervento del personale del Corpo Forestale dello Stato e di due veterinari. La segnalazione dell’investimento è avvenuta da parte di un cittadino ed è pervenuta alla Centrale operativa del Comando Regionale del Cfs dell’Aquila intorno alle 3.00 della scorsa notte. Sul luogo è stato prontamente inviato il personale della stazione forestale di Castel di Sangro (L’Aquila) e sono stati allertati il biologo e il veterinario del Parco Nazionale della Majella, il veterinario della Asl competente e il servizio di sorveglianza del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’animale, subito risultato in gravi condizioni, è stato sedato, stabilizzato e trasportato per il soccorso necessario nell’ambulatorio veterinario gestito dal Parco della Maiella, ove gli specialisti hanno diagnosticato gravissime fratture multiple. Nonostante siano state prestate tutte le cure possibili e non sia stato tralasciato alcun tentativo di poter salvare il giovane esemplare intorno alle ore 12.00, purtroppo l’orso è morto. Il Comando Stazione Forestale di Roccaraso, ha avviato le indagini per accertare eventuali responsabilità. Secondo il Cfs l’investimento avvenuto nella nottata ripropone con forza la necessità di interventi sulla ss 17, per prevenire incidenti con la fauna e per tutelare l’orso marsicano, che negli ultimi anni, è sempre minacciato dagli investimenti stradali che, come in questo caso, ne provocano la morte. Importante l’appovazione già dal 2010 della Regione Abruzzo del PATOM (Piano di azione per la tutela dell’orso marsicano), che contiene le misure per la salvaguardia di questa specie. La popolazione di orsi è di poche decine ed alto risulta essere il tasso di mortalità per cause antropiche; una corretta attività di gestione di una popolazione di orsi ormai ridottissima e sull’orlo dell’estinzione, consentirà non solo la conservazione ma la decuplicazione nel giro di alcuni anni evitando gravissimi incidenti come quello avvenuto nella notte scorsa.