Roma, al teatro Spazio Diamante fino al 30 novembre va in scena “La città capovolta”
Roma – Dal 21 al 30 novembre al teatro “Spazio Diamante”, a Roma, va in scena lo spettacolo “La città capovolta. Cronache di Mensuria 1789-1830”, tratto dal romanzo di Adele Costanzo, edito da “ChiuPiùNeart”. Lo spettacolo è di Cecilia Bernabei, adattamento e regia di Marco Simon Puccioni.
“La città capovolta”: trama
Il Ministro delle Immobilità torna a Mensuria, città di confine che si specchia nelle anse della Mosella. Il Ministro partito nel 1789 è rimasto imbrigliato in vicende poco chiare per un tempo lunghissimo e al suo ritorno nel 1815 trova il mondo capovolto. Ad accoglierlo l’amico Filosofo che attraverso una narrazione poetica e ricercata gli racconterà cosa è successo durante la sua assenza.
Il Ministro verrà così a conoscenza della Rivoluzione Francese, della fine di Luigi XVI, dell’infelice storia d’amore della Contessa (con la quale aveva avuto una relazione prima di partire verso l’ignoto) per il Bel Soldato Francese, morto in battaglia in difesa di Napoleone.
Scoprirà che il Vecchio Granduca, che regnava al momento della sua partenza, è morto e che Mensuria, sull’onda della rivoluzione si è trasformata prima in una repubblica retta dal Sarto, figlio illegittimo del Granduca, per poi passare sotto l’impero napoleonico e infine trovarsi annessa al regno di Prussia.
Il Ministro non riconoscerà più la sua amata città: faccendieri e affaristi hanno colto le opportunità di guerre e catastrofi per arricchirsi e la scienza e la tecnica stanno prendendo il sopravvento.
Note di regia
La città capovolta propone una originalissima escursione filosofica in un passato tra il reale e l’immaginario. Una riflessione sul tempo e sul nostro spirito di adattamento alla mutazione continua.
Affresco brillante e ironico mette in scena amori mancati, ribaltamenti in un periodo storico segnato da grandi eventi reali come la Rivoluzione francese, le guerre napoleoniche e la restaurazione, ma le cui conseguenze sono immaginate a Mensuria, città capovolta di confine, capitale di uno dei tanti ducati tedeschi, residui del Sacro Romano Impero, travolti da Napoleone ma che dopo la restaurazione sono finiti nell’orbita del regno di Prussia.
Un testo che echeggia per certi versi il Candide di Voltaire per l’ambientazione in un microcosmo che rappresenta il mondo e per il sostrato filosofico che parla a noi, in qualsiasi epoca abbiamo l’avventura di vivere.
La piece si muove rapidamente e avanti e indietro tra gli anni compresi tra il 1789 e il 1830 scavando nel passato, nel presente e nel futuro, con passaggi fluidi tra le diverse epoche, seguendo una logica emotiva piuttosto che l’ordine cronologico.
Il Ministro delle Immobilità, Il Filosofo, La Contessa, il Sarto, il Bibliotecario, l’Acquirente, Il Generale Prussiano, sono i personaggi che attraversano le varie epoche e rappresentano altrettante idee e zeitgeist.
È stato divertente e intrigante allestire La città capovolta perché il testo si presta a molte invenzioni sceniche originali, tra scene corali e scene intime, in un dialogo continuo tra i codici della citazione/evocazione video e i corpi vivi degli attori in scena.
di CECILIA BERNABEI
Adattamento e regia di MARCO SIMON PUCCIONI
con
Ruben Rigillo ~ Il Filosofo
Massimiliano Vado ~ Il Ministro
Rosaria Russo ~ La Contessa
Federico Rosati ~ Il Bibliotecario
Gabriele Fiore ~ Il Sarto
Daniele La Leggia ~ Il Bel Soldato Francese
Federico Le Pera ~ L’Acquirente
E con (in video)
Pino Calabrese ~ Il Generale Prussiano, Livia Bonifazi ~ La Madre, Gli allievi della Casa dell’Attore
aiuto regista Federico Le Pera
scene Emita Frigato costumi Grazia Materia luci Antonio Grambone
produttore Giampietro Preziosa foto Pino Le Pera