Roma – Comincia oggi 18 ottobre il programma del RIF – il Museo delle Periferie- che con questa prima iniziativa entra a far parte del Polo espositivo dell’arte e della cultura contemporanea, coordinato dall’Azienda Speciale Palaexpo, insieme a Palazzo delle Esposizioni, Macro e Mattatoio.
L’iniziativa nasce dalla necessità di far partecipare i cittadini alla vita culturale e al dibattito sulla città: elementi fondamentali affinché si vengano a costruire rapporti sociali che possano consolidare la comunità e garantire il senso civico. Si tratta di un argomento molto più ampio che non a caso mette a confronto anche altre realtà periferiche del mondo, a testimonianza dell’universalità di tali tematiche.
Il vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo ha dichiarato come Tor Bella Monaca rappresenti da tempo una centralità importante del vasto territorio romano, caratterizzato da forti diseguaglianze. In questo progetto l’idea è quella di dare nuova linfa, ridistribuire e costruire infrastrutture in zone come questa, lontano dal centro storico e dai riflettori.
Anche Alessandro Marco Gisonda, assessore alla cultura del Municipio VI, ha sottolineato come l’obiettivo dell’iniziativa sia quello di immaginare una città più equa, inclusiva, promuovendo progetti artistici che mettano in correlazione le differenti realtà culturali della città.
Il RIF avvia la sua programmazione di incontri al Teatro di Tor Bella Monaca con un programma di cinquanta lectio magistralis che affronteranno, da diverse prospettive disciplinari, il tema della metropoli contemporanea e delle periferie.
Tutti i mercoledì le attività del Museo delle periferie si terranno nell’istituto scolastico Melissa Bassi in via dell’Archeologia. Nelle due stanze messe a disposizione si terranno settimanalmente gli incontri di “Automappatura”, primo passo per la realizzazione di una “Guida della periferia di Roma” e il cantiere artistico “ROMO” (ROmolo + reMO), il progetto relazionale che promuoverà “gemellaggi” tra i quartieri della città, provando, per il tramite di un dispositivo d’incontro e di conoscenza reciproca, ad abbattere barriere e muri invisibili.