Roma – Tutti i mercoledì, fino al 12 luglio, il parcheggio tra via Bartolomeo Perestrello e via della Marranella diventa una Piazza d’incontro, riflessioni e parole. Siamo a Roma, in un incrocio di strade tra Pigneto, Torpignattara e Malatesta: un incrocio di culture e appartenenze. Non è un caso che proprio qui l’associazione di donne ‘TIPE’, che promuove inclusività e diffusione di idee, libri e arte, abbia organizzato ‘La città che non c’è’. Il piccolo festival, alla sua terza edizione, porta libri e autori in una piazza che non è ancora piazza, in un quartiere che è terra d’approdo di migrazioni antiche e contemporanee, dove dialetti e accenti regionali si mescolano con lingue asiatiche, mediorientali, africane, sudamericane.
“Torniamo in piazza per raccontare una società che si trasforma sotto l’impulso delle lotte dal basso– spiegano le organizzatrici- Oggi più che la politica, a immaginare una società più libera e giusta, sono attivisti e attiviste che con le loro passioni, idee e forza stanno cercando di costruire il nostro futuro”.
‘La città che non c’è’ vuole infatti innestare ‘radici aeree’ che trovano nella letteratura linfa e terre fertili andando a incontrare le tante iniziative culturali dal basso che il quartiere alimenta da anni, dal Karawan Fest all’Ecomuseo Casilino, dallo spazio autogestito dell’ex Snia al Roma Glocal Brightness. Un quartiere solidale che include e assorbe comunità locali e nuovi residenti.
EDIZIONE 2023 DEL FESTIVAL DEDICATA AI MOVIMENTI
Questa nuova edizione del festival è dedicata ai ‘movimenti’, laboratori permanenti che agitano le città, modificano le coscienze, cambiano le regole del gioco. Ospiti in piazza chi ne scrive, chi ne testimonia la storia, chi riannoda i fili delle esperienze per non disperderle.
GLI APPUNTAMENTI
I Luoghi comuni saranno i protagonisti dell’incontro del 28 giugno: “Le strade e le piazze- dicono le organizzatrici- ancora raccontano di un passato coloniale e che non ci rappresenta più. Per questo motivo il patrimonio culturale delle nostre città è oggi al centro di contestazioni che mettono in relazione diritti e memoria”. Presenti in piazza: Caterina Borelli, autrice di Memoria Necessaria. Guida a dodici luoghi della Roma coloniale (Ass. Cult. Viaindustriae, 2022); Maria Pia Guermandi, autrice di Decolonizzare il patrimonio. L’Europa, l’Italia e un passato che non passa (Castelvecchi 2021) e il collettivo Tezeta. Modera Luca Peretti, giornalista. Il dibattito sarà introdotto dal coro Le Coccinelle.
Il mercoledì successivo, 5 luglio, si discuterà di emergenza climatica con Due gradi all’estinzione. Dopo l’introduzione musicale del coro Le Coeur, Stefano Liberti, autore di Terra bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita (Rizzoli, 2021), Sara Vegni, dell’associazione A Sud ed esponenti di Extinction Rebellion, moderati da Alessandro Coltrè, si confronteranno sul tema: precipitazioni più frequenti, alluvioni e ondate di calore saranno alcune delle sfide che le città dovranno affrontare a causa del cambiamento climatico. Progettare risposte adeguate e soluzioni condivise sarà difficile ma necessario e l’azione svolta dai movimenti per il clima sarà determinante.
Ultimo appuntamento con La città che non c’è è il 12 luglio. In piazza si affronterà il tema della mancata riforma sostanziale della legge sulla cittadinanza. A farne le spese sono i giovani che, per via delle loro origini, si vedono negare diritti fondamentali, anche se sono cresciuti o perfino nati in Italia. Cittadinanza in movimento con Rahma Nur, autrice di Il figlio del sole e della Tempesta (Oso Melero, 2023), Daniela Ionita, attivista di Italiani senza cittadinanza, Maria Coletti dell’associazione Pisacane 0-99, moderati da Silvia Calderoni avvocata di Progetto Diritti. Ad introdurre l’incontro ci sarà il coro Quadracoro.
Tutti gli incontri sono in programma alle ore 19.
Il festival, vincitore dell’avviso pubblico per l’Estate Romana è gratuito, aperto a tutti e organizzato in collaborazione con le librerie indipendenti Leporello – photobooks et al. e Risma Bookshop. (www.dire.it)