Roma – La finalità è incrementare la disponibilità di alloggi a canone agevolato, destinati a chi non è in grado di accedere ad alloggi sul libero mercato e al tempo stesso non ha diritto a case di edilizia residenziale pubblica: giovani coppie, particolari categorie di lavoratori, forme di coabitazione. L’housing sociale favorisce la gestione in comune di servizi, spazi e pratiche innovative dell’abitare.
Inoltre con la convenzione si vuole: rendere efficace e trasparente la gestione di questo patrimonio abitativo pubblicizzandone, a carico dei soggetti privati, la disponibilità e gli elenchi degli alloggi disponibili; individuare forme di gestione sociale che contribuiscano a creare comunità; garantire la durata effettiva del vincolo locatizio, dotandosi degli strumenti necessari per vigilare sul corretto adempimento da parte dei proponenti i patti convenzionali; acquisire nella disponibilità di Roma Capitale alloggi da destinare all’emergenza abitativa, con nuove tipologie di servizi e integrati in ‘mix sociali’ articolati.
“L’housing sociale”, spiega il Campidoglio, “è uno strumento che nasce con l’obiettivo di offrire alloggi e servizi a prezzi calmierati e si inserisce nell’insieme delle politiche pubbliche in corso sul tema dell’abitare. Non si tratta di un’iniziativa specifica, separata da politiche generali sulla casa”. La delibera approvata “vuole coniugare il tema dell’housing con il tema dell’emergenza abitativa”, intendendo “creare comunità integrate”; puntando a “recuperare una ‘normalità’ dell’offerta, sottraendola al carattere speciale e specialistico delle soluzioni” e a “riportare l’abitare nel suo spazio naturale di risposta a un insieme complesso di bisogni, di attenzione alla domanda di casa piuttosto che all’offerta di una merce”.
E dunque “la Convenzione è una novità pensata su misura per gli alloggi in housing sociale; che permetterà a cittadini e famiglie di prendere in affitto una casa a canone calmierato per 15 anni, prevedendone modalità di attuazione e controllo”. E’ previsto che “una percentuale fissa degli alloggi di housing sociale, realizzati sia su proprietà privata che su quella pubblica, sia riservata a Roma Capitale per far fronte all’emergenza abitativa“.
La delibera attua le linee d’indirizzo approvate a ottobre 2019. Il Campidoglio si attende che il provvedimento possa “avere un impatto rilevante anche sul tessuto urbano, offrendo l’opportunità di riqualificare aree degradate, rinnovare quartieri in declino e ricostruire il senso di comunità e vicinato”.
Lo schema di convenzione, che il soggetto attuatore dovrà sottoscrivere con Roma Capitale prima del rilascio dei titoli abilitativi, prende spunto dall’applicazione del Regolamento regionale del 2012, poi aggiornato nel 2015, a favore del perseguimento delle finalità sociali degli interventi in housing sociale, per estendere la tutela anche al patrimonio prodotto da altri strumenti urbanistici e definisce in particolare:
– la durata della convenzione (15 anni);
– le tipologie abitative offerte;
– la tipologia dei servizi all’abitare offerti;
– i criteri e le modalità per la definizione dei canoni di locazione degli alloggi sociali;
– la durata dei vincoli di locazione;
– i requisiti e gli obblighi dei destinatari degli alloggi sociali;
– le modalità di gestione sociale dell’intervento e gli obblighi del soggetto gestore.
Diverse le tipologie di offerta abitativa previste: locazione a lungo termine, locazione con facoltà di riscatto a favore del conduttore per una quota non superiore al 30% della SUL residenziale destinata a housing sociale, alienazione con vincolo di locazione di lunga durata per una quota non superiore al 15% della SUL residenziale (destinata a housing sociale prima della scadenza del termine a un fondo immobiliare o altro soggetto privato). Il prezzo di vendita dell’alloggio non può essere superiore alle quotazioni minime OMI della microzona di riferimento del semestre precedente il trasferimento di proprietà.
Inoltre, per quanto riguarda la locazione a lungo termine, una quota non inferiore al 50% dovrà essere riservata a soggetti appartenenti a particolari categorie sociali. Una quota non inferiore al 10% della SUL residenziale destinata ad alloggi sociali deve essere riservata a Roma Capitale per tutta la durata della convenzione sociale, per sostenere nuclei in emergenza abitativa. Sempre per lo stesso scopo, per gli interventi la cui realizzazione derivi da cessione o trasferimento di diritti edificatori precedentemente di proprietà di Roma Capitale, una quota non inferiore al 30% della SUL residenziale destinata ad alloggi sociali deve essere riservata a favore di Roma Capitale per tutta la durata della convenzione.
L’individuazione dei destinatari degli alloggi avverrà esclusivamente tra coloro che abbiano presentato la manifestazione di interesse.
La convenzione prevede anche l’individuazione di unità immobiliari aventi destinazioni non residenziali, “Unità Immobiliari per Servizi” destinate ad ospitare servizi integrativi urbani, locali e per l’abitare: luoghi di costruzione e consolidamento della comunità di abitanti.