Roma – Un grido di dolore al quale ormai ci si è assuefatti. E a Roma aumenta il numero delle palestre che stanno chiudendo. Locali riconsegnati e rimasti vuoti a maturare canoni di affitto, canoni di utenze e senza un minimo di luce che si intravede all’orizzonte. Cosicchè l’amarezza regna sovrana nel dover constatare il liberare degli attrezzi sportivi, dei pesi da sala, e cercare di vendere tutto.
“L’amarezza è totale, e per evitare l’aggiunta di ulteriori debiti su debiti – spiega un operatore di settore – siamo costretti a chiudere. Impossibile pagare gli affitti senza entrate e molte delle palestre sono gestite in forma associativa e quindi prive di ogni assistenza di ristoro.
Dopo un’anno pensavamo di riaprire a Marzo, invece non è così e non riapriremo nemmeno per l’estate. Questo settore ormai è in declino e le persone, anche quando si potrà riaprire non torneranno tutte in palestra. Le restrizioni impediranno ogni tipo di attività, e non ce la faremmo a sostenere nemmeno i costi ordinari, quindi ci adeguiamo alla parola chiusura che ormai regna in Italia, non abbiamo piu’ nemmeno la forza di protestare, tanto non ci sente nessuno, non importa a nessuno, ci siamo abituati a vivere senza palestra, senza la sera, a vivere senza la nostra vita”.