Roma – Prosegue così, a pieno ritmo, il percorso di superamento e chiusura dei campi rom presenti a Roma. Ieri mattina gli agenti di Polizia del Gruppo XIII Aurelio, coadiuvati dalle pattuglie del GSSU (Gruppo Sicurezza Sociale Urbana) e dell’Unità SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale) hanno avviato le attività per liberare il campo rom “La Monachina” delle ultime persone rimaste all’interno. Seguiranno la pulizia e lo smantellamento dell’area.
“Dopo Schiavonetti, Camping River, Foro Italico e l’Area F del campo di Castel Romano, oggi chiudiamo anche il campo di Monachina. È un altro obiettivo che abbiamo raggiunto e che conferma l’impegno, assunto dall’Amministrazione, di chiudere gli insediamenti presenti in città, mettendo fine a un sistema che favorisce la ghettizzazione, che fa spendere milioni di euro ogni anno alla città e che crea disagi per i cittadini. Pugno duro, quindi, contro chi delinque e assistenza per chi, invece, ha bisogno di aiuto. È il nostro modello, la ‘terza via’ basata su inclusione e rispetto della legalità, sulla tutela dei diritti e sul rispetto dei doveri”, dichiara la sindaca Virginia Raggi.
“Né assistenzialismo fine a se stesso, né la chiusura dei campi senza reali alternative. A Roma non spostiamo il problema di qualche centimetro ma mettiamo in campo una metodologia precisa, una progettualità, un sistema che porti a una reale inclusione per chi si impegna in un percorso di autonomia. Durante il percorso di superamento del campo di Monachina sono stati 370 i colloqui effettuati dai funzionari dell’Ufficio Rom Sinti e Caminanti, oltre a quelli portati avanti dall’ente gestore, secondo la metodologia prevista dal Piano Rom che si basa sull’approccio uno a uno, come strumento motivazionale e di riflessione per un gruppo di persone che per anni ha subito solo interventi di contenimento, puramente assistenziali”, dichiara la delegata all’inclusione, Monica Rossi.