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Roma capitale, si dimette l’assessore alla cultura Miguel Gotor

Roma _ Si è dimesso l’assessore alla cultura di Roma Capitale il dott. Miguel Gotor.
Questa la lettera: Scrivo questo post per comunicare le ragioni che mi hanno indotto a presentare con una lettera al sindaco Roberto Gualtieri, le mie dimissioni da Assessore alla Cultura di Roma Capitale, incarico che ho ricoperto dal 4 novembre 2021.
Si tratta di una mia decisione a lungo meditata che non è stato facile prendere e sono contento che l’incarico sarà assunto nei prossimi giorni da Massimiliano Smeriglio, un politico di esperienza e un uomo di cultura che conosco e apprezzo da tanti anni e al quale faccio i miei migliori auguri di buon lavoro.
Desidero subito liberare il campo da ogni possibile equivoco: arrivo a questa decisione non per ragioni politiche – che non sussistono dal momento che è pieno e convinto il mio sostegno a questa Amministrazione e continuerà a esserlo – ma di carattere personale e professionale che mi pare giusto condividere con voi.
La motivazione di carattere personale riguarda il fatto che in questi tre anni mi sono dedicato anima e corpo all’incarico che ho avuto l’onore di ricevere dal Sindaco Gualtieri. Come è noto, è un impegno assai gravoso, che sempre più ho sentito stridere con il fatto che ho due figlie di 8 e 13 anni le quali, trovandosi in un’età preziosa della crescita che sia per loro sia per me non tornerà, hanno bisogno di una presenza più assidua del padre. E non basta l’alibi autoassolutorio di dire, quante volte me lo sono ripetuto in questi anni, che conta di più la qualità che non la quantità del tempo che si trascorre con i figli. Dopo tre anni di indefesso impegno credo di fare la cosa più giusta e lungimirante scegliendo di dedicare maggiore tempo a loro.
La ragione professionale è più semplice ma non meno stringente: quando il Sindaco nell’ottobre 2021 mi ha offerto, inaspettatamente, questo prestigioso incarico, avevo ripreso i miei studi e il mio lavoro all’università dopo cinque anni di intensa attività politica e parlamentare dal 2013 al 2018. Ero consapevole che se lo avessi accettato ciò avrebbe significato un radicale cambiamento della mia vita, come di fatto è avvenuto. Essendo nato e cresciuto a Roma, avendo due figlie nate e cresciute a Roma, essendo Roma la città che nel 1959 accolse a braccia aperte mio padre emigrato dalla Spagna, se avessi rifiutato questo impegno mi sarei sentito un disertore. C’era un sentimento di riconoscenza e di amore per la mia città che sentivo il dovere di contraccambiare e una stima personale nei riguardi di Roberto Gualtieri che conoscevo da tanti anni anche per comuni interessi di studio. Ma per farlo ho dovuto venire meno, all’improvviso, ad altri obblighi professionali che avevo preso sia a livello editoriale sia con l’università, dove sono entrato in aspettativa soltanto tre mesi dopo essermi trasferito dalla sede di Torino a quella di Roma Tor Vergata. Insomma, questi impegni, dopo tre anni, bussano alla porta e richiedono un’assunzione di responsabilità da parte mia perché sento l’esigenza di riprendere il mio percorso di professore e di studioso, partendo dall’atto di umiltà che nessuno è indispensabile né insostituibile.
Fare l’Assessore alla Cultura di Roma non è un lavoro solitario, ma un impegno collettivo e desidero ringraziare di tutto cuore le persone che ho sentito vicino in questi tre anni perché senza di loro non sarei riuscito a farlo.
A partire dai colleghi e dalle colleghe assessori della Giunta Capitolina con cui ho condiviso questa esperienza e ai quali faccio i miei migliori auguri di buon proseguimento del lavoro; ma anche il Capo di Gabinetto Alberto Stancanelli (e prima di lui Albino Ruberti), il Ragioniere Generale Marco Iacobucci, il Direttore Generale Paolo Aielli, la Segretaria Generale Rosa Iovinella (e prima di lei Pietro Mileti), tutti i dirigenti e i lavoratori di Roma Capitale che ho incontrato e che mi hanno dato prova di notevole professionalità; inoltre ringrazio i consiglieri comunali della maggioranza e dell’opposizione con cui ho avuto rapporti continui, la Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, la Presidente della Commissione Cultura Erica Battaglia, i Presidenti dei XV municipi con cui abbiamo promosso tante iniziative insieme, lo staff del Sindaco (a partire da Cristina Maltese, Andrea Egidi, Sabrina Cavalcanti, Pino Candido e tutti i professionisti della comunicazione), il Capo della segreteria Giulio Bugarini, il Consigliere diplomatico Gabriele Annis con Ugo Papi, il Consigliere giuridico Francesco Fortuna, il Direttore del cerimoniale Alessio Giacopello e la sua squadra.
A questi nomi aggiungo con molto piacere la Direttrice del Dipartimento Attività Culturali Cinzia Esposito (con Guerrino Meuti, Simona Magni, Tommaso Angelini, Simona Cives, Laura Bramini, Pietro Zaccaria e Annamaria Tonanzi) e il Sovrintendente Claudio Parisi Presicce (con Federica Pirani, Fabio Pacciani, Ilaria Miarelli Mariani) con tutti i funzionari sia del Dipartimento Attività Culturali sia della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con cui ho condiviso tante ore di lavoro e tante decisioni. Ma desidero ringraziare anche Walter Tocci, impegnato nel progetto dei Fori imperiali, e Umberto Marroni che sta lavorando al progetto del Mattatoio per il supporto che mi hanno offerto. Così anche ringrazio i presidenti, gli amministratori e i lavoratori delle diverse società e aziende partecipate collegate al mondo culturale di Roma: dal teatro (Gianluca Sole, Giovanna Marinelli, Francesco Siciliano e Luca De Fusco), alla musica (Michele Dall’Ongaro, Claudia Mazzola, Daniele Pittèri e ora Raffaele Ranucci), al cinema (Gianluca Farinelli, Paola Malanga e ora Salvatore Nastasi), alle biblioteche (Maria Rosaria Senofonte, Vittorio Bo e Giovanni Solimine), all’opera lirica (Francesco Giambrone), all’Azienda Palaexpo (Marco Delogu e Fabio Merosi). Ma anche Simone Silvi, amministratore di Zètema con tutta la sua squadra molto preparata, che ha costituito un sostegno prezioso in ogni nostra iniziativa.
Tra i dirigenti politici che hanno Roma nel cuore e che desidero ringraziare ho sentito particolarmente vicino Claudio Mancini, Goffredo Bettini, Francesco Rutelli e Walter Veltroni.
Ovviamente non posso che esprimere la mia più profonda riconoscenza a tutto lo staff che mi ha supportato e sopportato in questi anni e con cui ho condiviso quotidianamente questa avventura: il capo staff Gianni Paris, Lorenzo Bimbi per il suo fondamentale supporto giuridico e non solo, Federico Stolfi delegato ai progetti speciali e ai rapporti con i municipi e le biblioteche, Gian Luca Mealli e Grazia Pecchioli nella loro attività di comunicazione, Laura Asor Rosa e Beatrice Cirulli impegnate con il mondo dell’arte e dell’archeologia, Valeria Allegritti dedicata al cinema, Patrizia Scuglia, Lucia Fantacci e Francesca Salatino per la pazienza nella gestione dell’agenda e delle costanti sollecitazioni quotidiane e l’ultimo arrivato Gabriele Selvaggio, senza dimenticare chi dello staff ha fatto parte in passato come Federica Barozzi, Irene Pietroletti, Federica Fronzetti, Andrea Valeri e Chiara Hassemer. Infine grazie a Luigi Bertoni e Marco Melia per la loro professionalità.
Non spetta a me giudicare il lavoro svolto in questi tre anni e non è questo il momento per farlo ma, cliccando su questo link https://bit.ly/3BSNP3v quanti sono interessati potranno trovare un rendiconto dettagliato delle cose fatte e di quelle in corso di svolgimento per comprendere la strada di ricostruzione di un tessuto civile in ambito culturale che abbiamo intrapreso dopo il trauma del Covid-19 e la doppia sfida dei fondi del PNRR e del Giubileo ormai alle porte.
Per ultimo, ma non per importanza, non posso che rivolgere un pensiero grato al Sindaco Roberto Gualtieri: è una personalità fuori dal comune per serietà e preparazione su ogni singolo dossier che, dopo tanti anni di stasi, sta cambiando il volto della Città e al quale sarò sempre riconoscente per la straordinaria opportunità che mi ha offerto di servire Roma in ambito culturale, cosa che ho cercato di fare, come suole dirsi e come recita la Costituzione, “con disciplina e onore”.
Ci sono tanti modi per fare politica e impegnarsi civilmente: nel tempo che verrà mi troverete a fare lezione all’università e in libreria con i libri che scriverò, e chissà dove ancora.
Senza dubbio non dimenticherò mai le centinaia di persone che ho incontrato in questi anni tra artisti, attori, musicisti, imprenditori culturali, organizzatori di mostre e concerti, insegnanti, ragazzi e ragazze le cui storie, richieste e aspirazioni ho ascoltato e provato a soddisfare, facendomi pensare che ne è valsa la pena.”