ROMA – Nell’ambito di servizi mirati per contrastare le truffe nei confronti di persone anziane, oggetto di campagna di informazione da parte della Questura, da tempo gli agenti della Polizia di Stato del III Distretto Fidene Serpentara, hanno messo in atto particolari servizi di controllo presso bancomat e esercizi commerciali dove, come già capitato, potrebbero essere utilizzate impropriamente carte di credito o bancomat sottratti alla vittima di turno.
E proprio il 25 scorso, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato, presso un noto centro commerciale della zona, 2 uomini di origini campane, entrambi con precedenti per reati specifici contro il patrimonio, riconosciuti quali autori di acquisti effettuati la settimana precedente, con carte di credito rubate.
Chiamati dalla Direzione del centro commerciale, gli agenti del III Distretto Fidene, immediatamente giunti sul posto, hanno sorpreso il 48enne ed il 32enne mentre, all’interno di un negozio sportivo, stavano comprando della merce utilizzando una gift card precedentemente acquistata con carta di credito risultata poi oggetto di furto.
Bloccati all’esterno del negozio, gli indagati avevano addosso 2 carte di debito e 2 smartphone, uno dei quali intestato al proprietario di una delle carte di debito, 9125 euro in contanti e buste di vari negozi contenenti merce di vario tipo, per un valore pari a 1784 euro; all’interno dell’auto con la quale erano giunti nella capitale, c’erano 2 smartphone ed un rasoio elettrico, ancora nelle confezioni sigillate e con i relativi scontrini, per un importo totale di 3842 euro.
Gli uomini sono stati pertanto arrestati per furto aggravato ed indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti in concorso e denunciati per ricettazione in concorso. Sequestrata anche l’autovettura utilizzata dagli stessi per raggiungere la capitale.
Con non poca difficoltà veniva rintracciata la vittima che nel frattempo aveva presentato la denuncia alle forze dell’ordine.
L’operato della polizia giudiziaria è stato convalidato e per i due arrestati, il G.I.P. del Tribunale ha emesso la misura cautelare in carcere.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.