Roma – Nel Lazio ha preso il via il servizio che vede farmacie e cliniche private in prima linea nell’esecuzione dei test rapidi. Questa opportunità ha visto crescere in maniera esponenziale il numero delle persone che si sottopongono, pur senza presentare sintomi, alla fantomatica “prova del nove” per sapere se si ha contratto il Coronavirus.
Il tampone sta diventando sempre più un’esigenza per chi lavora al di fuori dello smart working, ma anche per chi si prende cura di persone anziane, fragili, per chi è costretto a muoversi molto in città, anche con i mezzi pubblici, o per altre situazioni di necessità quotidiana. Ed è bene sapere se si è positivi, soprattutto per un asintomatico che non avverte campanelli d’allarme.
A Roma in questi giorni stanno aumentando a dismisura le code per eseguire test antigenici: farmacie e cliniche private mostrano code di diverse centinaia di metri già a partire dalle 9 di mattina. I prezzi calmierati danno la possibilità a tutti di poter conoscere il proprio stato di salute riguardo al Covid-19 e poter prevenire i contagi.
Per avere la certezza della positività l’iter da seguire è il seguente: ci si sottopone al test antigenico (costo 22 euro), se risulta negativo non bisogna effettuare altre indagini, se invece risulta positivo bisogna ricorrere con ricetta medica al primo drive-in disponibile ed eseguire il test molecolare. In alternativa, ci si può recare direttamente con ricetta medica presso farmacia o clinica privata per eseguire il test molecolare (costo 22 euro) e avere una risposta più sicura in caso di positività.
Il tutto si svolge nell’arco della giornata: per i test antigenici i risultati sono pressoché immediati, dopo circa 15 minuti si ha il risultato del tampone; per i test molecolari invece la risposta arriva dopo circa 6 ore, ma non bisogna aspettare il giorno dopo per saperlo.
L’aver adottato delle modalità snelle e tempestive permette quindi di avere più sotto controllo la situazione ed evitare ai propri cari, ai colleghi o a qualsiasi altra persona con cui si hanno contatti quotidiani, di essere contagiati. Gli asintomatici sono coloro la cui pericolosità risulta maggiore proprio perché non hanno cognizione di essere positivi e la prevenzione è, come sempre, la prima arma per la salvaguardia della salute, propria e pubblica.