Roma – La Forma Urbis Romae – nome convenzionale con cui si indica la grande pianta marmorea di Roma fatta incidere da Settimio Severo – era affissa in un’aula del Foro della Pace eretto da Vespasiano, su una parete ancora oggi visibile a sinistra dell’ingresso da via dei Fori Imperiali dell’attuale chiesa dei Ss. Cosma e Damiano.
Ma quale funzione doveva avere la Forma Urbis? Gli studiosi si dividono tra chi la considera uno strumento amministrativo e catastale, e chi invece le attribuisce un intento simbolico celebrativo della città e, di riflesso, della casa regnante, il cui capostipite Settimio Severo dopo il grave incendio del 192 d.C. si presentava come “restauratore” di Roma. Le enormi dimensioni e il posizionamento verticale avrebbero reso in effetti poco agevole una consultazione della pianta, e sembra più ragionevole pensare che essa dovesse servire piuttosto a dare un colpo d’occhio generale e quasi impressionistico della città, atto a stupire l’osservatore.
Il nuovo Museo della Forma Urbis è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 16