Roma – Sta per iniziare il dibattito pubblico sul progetto della chiusura dell’Anello ferroviario di Roma. L’assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, Davide Bordoni, consigliere del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Salvini nonché consigliere capitolino della Lega, Vera Fiorani, commissaria straordinaria per la realizzazione dell’opera e ad di RFI, e Roberto Zucchetti, coordinatore del dibattito pubblico, hanno presentato in Campidoglio, insieme ai progetti, l’avvio del confronto con i cittadini, che su opere di questo tipo non ha precedenti. Soprattutto perché in questo caso “non era obbligatorio farlo per legge”, ha specificato Fiorani.
Il progetto prevede di realizzare il collegamento tra le stazioni di Vigna Clara e di Val d’Ala, attraverso la nuova fermata di Tor di Quinto, nonché alcune puntuali modifiche del piano regolatore a Roma Tiburtina: in questo modo le linee ferroviarie esistenti disposte come raggi dal centro verso l’esterno saranno collegate tra loro permettendo di offrire un sistema di mobilità integrato.
L’obiettivo del dibattito, che sarà articolato in otto incontri (4 pubblici e altrettanti tecnici tra il 14 e il 23 marzo), è informare e illustrare il programma di intervento che ha lo scopo di aumentare i treni passeggeri nel nodo di Roma e creare un itinerario alternativo per il traffico merci e a migliorare la mobilità collettiva.
I lotti dell’opera sono in tutto 3. Il primo, la tratta Valle Aurelia-Vigna Clara che per il Giubileo sarà raddoppiata, è entrato in servizio alla fine del 2021.
Gli altri due, entrambi a doppio binari, saranno gli oggetti del dibattito pubblico: la tratta Vigna Clara-Tor di Quinto (Lotto 1B), per circa 2 km di linea ferroviaria, e la tratta Tor di Quinto-Val d’Ala, con modifiche al Prg di Tiburtina (Lotto 2), per circa 2,6 km di linea. Il tracciato complessivo di questi due lotti si sviluppa tra la stazione di Vigna Clara, prosegue per Tor di Quinto (dove sarà realizzata una nuova stazione) e, oltrepassato il Tevere, si innesta in direzione est sulla linea merci in corrispondenza di Val d’Ala.
Esiste poi un terzo lotto di opere, costituito da due “appendici”: il collegamento da Pineto alla stazione Aurelia e il bivio da Tor di Quinto a smistamento.
Per il 2027 “è prevista l’attivazione della tratta Vigna Clara-Tor di Quinto, nel 2029 quella del secondo lotto e nel 2031 le due bretelle- ha spiegato il commissario Fiorani- L’ investimento sarà di 1,245 mld. Il lotto 1a-1b è quasi completamente finanziato, vanno trovate le coperture per il lotto 2 e una parte del lotto 3”.
Il nuovo collegamento ferroviario si integrerà con le reti ferroviarie nazionali, regionali e con quelle del trasporto pubblico locale di Roma Capitale, rappresentando anche un concreto contributo in termini di rigenerazione urbana. In particolare, in una prospettiva di nuove occasioni per la mobilità sostenibile e di riconnessione delle trame ambientali, il progetto può rappresentare un’opportunità per realizzare, in sinergia con l’amministrazione locale, la continuità della rete ciclabile comunale, attraverso ulteriori tratti per il collegamento delle nuove stazioni e l’integrazione con quelle esistenti. L’opera contribuisce al conseguimento dei principali obiettivi di sostenibilità, dalla neutralità climatica spinta dal Green Deal Europeo, all’Agenda ONU 2020 per lo Sviluppo Sostenibile, alla Politica di Coesione territoriale EU 2021-2027.
“Il progetto è già arrivato allo studio di fattibilità tecnica ed economica e sono quindi disponibili tutte le informazioni necessarie per valutarlo- ha detto il professor Roberto Zucchetti– Questo non vuole dire che tutto sia già definito, su alcuni temi si potrà ancora intervenire ed è molto importante l’ascolto di chi vive i luoghi attraversati e può portare ad adottare soluzioni diverse da quelle al momento ipotizzate”.
Per Eugenio Patanè “oggi si avvia un dibattito pubblico straordinario su una delle opere più importanti per la città. Ogni giorno entrano 800mila persone a Roma e le ferrovie sono lo strumento più importante per incentivare l’uso del trasporto pubblico e disincentivare l’uso di quello privato. La realizzazione del nuovo nodo permetterà di connettere il quadrante nord della città non solo con la linea FL3 Cesano-Viterbo e con le linee A e B della metropolitana ma anche con Roma Tiburtina ed è un intervento strategico per la cosiddetta cura del ferro nel cuore di Roma”.
Quanto al raddoppio della tratta Valle Aurelia-Vigna Clara “questo comporterà un aumento della frequenza e del servizio” ma parallelamente, ha sottolineato Patanè anche “un impegno della Regione per aumentare la spesa nel contratto di servizio”.
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, “chiede tempi rapidi– ha detto il suo consigliere, Davide Bordoni- perche’ la città nel 2025 ospiterà il Giubileo e speriamo di fare atterrare anche Expo nel 2030. Il ministero sta seguendo con grande attenzione i progetti infrastrutturali legati alla Capitale e, in particolare, gli interventi relativi alla Metro C e all’acquedotto del Peschiera. La questione della Chiusura dell’Anello ferroviario di Roma è antica e sarà seguita con dovuta cura in tutti i suoi passaggi progettuali e decisionali, favorendo il coordinamento tra Ministero, Roma Capitale, Regione Lazio e RFI”.
Mancano ancora delle risorse per completare l’opera. Il ministero potrebbe trovarle nel “secondo decreto sul Giubileo dove ci saranno 300 milioni. Bisogna capire- ha aggiunto Bordoni- come in quel contesto si possa incidere. Ci sarà un incontro tra ministero e Rfi per capire come individuare le risorse. C’è la volontà di realizzare l’opera”.