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Roma non dimentica, celebrato l’81° anniversario del rastrellamento del Ghetto

Roma – 81 anni dopo, il ricordo del drammatico rastrellamento del Ghetto di Roma. Questa mattina, il sindaco Roberto Gualtieri ha partecipato alla commemorazione a Largo 16 ottobre 1943 in occasione dell’anniversario della deportazione dei cittadini romani di religione ebraica. Erano presenti il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun, il rabbino capo Riccardo Shemuel Di Segni e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

 

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Il 16 ottobre 1943 più di mille persone, fra cui duecento bambini, vennero prelevate dalle loro case dai nazisti per essere deportate ad Auschwitz. Solo quindici uomini e una donna (Settimia Spizzichino) fecero ritorno a casa.

 

Già nella giornata di ieri il Sindaco era intervenuto alla cerimonia organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Comunità Ebraica romana sempre a Largo 16 ottobre 1943.

 

Il 16 ottobre – ha detto il sindaco Roberto Gualtieri  resterà sempre una frattura irriducibile della storia di Roma, e per questo è nostro dovere ricordare gli abomini subiti dai nostri concittadini. L’anno scorso, in occasione dell’80° anniversario, abbiamo ricordato il rastrellamento con diverse iniziative. Un grande momento di memoria collettiva partecipata da tutta la città e che ha aiutato tanti romani e giovani a confrontarsi con la crudezza dei fatti di inaudita violenza, uscendo dalla racconto storico e dalla freddezza dei numeri. Sono stati 16 i sopravvissuti su 1023 tra i romani deportati, di cui circa 200 bambini. Numeri terribili che non riusciranno a rendere pienamente l’orrore e l’unicità di ciò che accadde. Sentiamo forte l’esigenza di recuperare dal passato e trasmettere alle nuove generazioni la sostanza umana dei nostri concittadini sommersi dall’odio razziale“.

 

Il rastrellamento del Ghetto di Roma, avvenuto il 16 ottobre 1943 per mano delle truppe naziste, rappresenta una ferita indelebile nella nostra storia. Ricordare le vittime di quella ferocia che colpì la comunità ebraica romana – ha affermato la Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli  è essenziale per mantenere viva la nostra coscienza collettiva e per impedire che simili orrori si ripetano. Ogni giorno dobbiamo impegnarci per promuovere la pace, la convivenza e i diritti umani, affinché possiamo dire mai più a intolleranza, razzismo, odio e dolore. Solo attraverso la memoria educhiamo le nuove generazioni al rispetto reciproco e costruiamo un futuro di giustizia e solidarietà“.