Roma – È stato inaugurato il nuovo impianto di illuminazione artistica di Porta San Sebastiano.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra Roma Capitale e ACEA, si pone l’obiettivo di valorizzare il monumento e migliorare la qualità della luce di una delle porte più importanti e meglio conservate di Roma. È stato quindi realizzato l’ammodernamento dell’impianto, ormai obsoleto, con l’installazione di tecnologia LED, riducendo sia l’impatto estetico dei proiettori sia i consumi energetici, nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.
Per realizzare il nuovo sistema di illuminazione, ACEA ha installato i seguenti impianti: 2 proiettori con ottica ellittica orizzontale stretta che illuminano in particolare la parte centrale; 6 proiettori con ottica rotosimetrica 30° che illuminano la parte alta semicircolare delle torri; 14 incassi tondi con un’ottica wallwasher per l’illuminazione della parte inferiore delle torri in travertino; 2 impianti lineari da incasso con un’ottica a radenza posizionati all’interno dell’arco per sottolinearne la porta di accesso e le incisioni storiche.
L’intervento è stato preceduto da uno studio approfondito eseguito su tutto il sistema delle Mura Aureliane condotto con il supporto del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, in virtù di una collaborazione avviata con Areti a partire dal 2018. In collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina, il MIBACT e il Parco Archeologico dell’Appia Antica, sono state scelte due diverse temperature di colore tenendo in considerazione la composizione sia in laterizio sia in travertino del monumento.
Quello di Porta San Sebastiano è solo uno degli ultimi interventi realizzati da Roma Capitale e dal Gruppo ACEA. Tra questi: l’illuminazione artistica di Piazza del Popolo, dell’Arco di Costantino, del Pantheon, di Santa Maria in Trastevere, di Porta Pia, Palazzo Farnese e la facciata della Chiesa di Santa Brigida, del Borgo di Ostia Antica, di San Giovanni in Laterano, di Santa Maria Maggiore, della Cupola del Tempio Maggiore e di Piazza del Campidoglio, di Torretta Valadier.