Arsoli. Il progetto S.o.S. Scuola che è stato attuato e realizzato ad Arsoli viene preso da esempio in molte realtà italiane che sono interessate a questo tipo di iniziativa. Molte amministrazioni purtroppo sono sorde a determinate iniziative, non vogliono ingerenze. Ma il progetto che si occupa di recuperare edifici scolastici danneggiati ricreando un ambiente favorevole e idoneo per gli studenti e personale docente secondo determinati standard. La logica principale è il recupero degli edifici, i materiali utilizzati, il coinvolgimento degli studenti stessi, come se la scuola fosse la propria casa. In un anno appena, Sos scuola ha riqualificato diversi edifici scolastici: due a Roma e uno a L’Aquila. I soldi per il materiale li mette la onlus. Ci si sta provando anche a Palermo ma non con poche difficoltà che sono state evidenziate anche da testate giornalistiche nazionali tipo “Il fatto quotidiano. In questo contesto, Arsoli viene preso come esempio chiaro ed inequivocabile perché all’Istituto comprensivo di questo comune di quasi duemila abitanti nella provincia di Roma, tra Lazio e Abruzzo, Sos scuola è intervenuta due volte (a luglio del 2014 e a luglio del 2015). Spesa totale: tremila euro. Al primo restyling hanno partecipato una quindicina di persone, tra genitori e insegnanti. “Al secondo campus abbiamo coinvolto anche gli studenti dell’Accademia di belle arti di Sassari – dice la vicepresidente di Alveare per il sociale -, hanno regalato delle tele dipinte che allestiranno una mostra permanente a scuola”. A segnalare lo stato precario in cui versava l’istituto è stato un cittadino di Arsoli tramite la pagina Facebook del progetto. “L’edificio fu danneggiato dal terremoto del 2003 e non era mai stato sistemato”. Tutto cio’ è una chiara testimonianza che quando si vuole si può. Il coinvolgimento di tutti per poter godere e recuperare un bene pubblico è un nuovo modo di vivere le realtà locali. E’ un grande senso civico.
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