Come richiamato nel primo step (clicca qui per leggere la pubblicazione precedente); l’evoluzione della patologia si valuta soprattutto in base ai sintomi che avverte il paziente. Ci sono casi in cui l’accertamento diagnostico non lascia dubbi, ed il paziente non avverte alcun dolore, se non limitazione in alcuni movimenti. Inizialmente si avverte una sensazione di blocco articolare, alla cui causa viene attribuita la sedentarietà della vita quotidiana. Quindi nei casi dei pazienti più giovani si ricorre autonomamente a fare esercizio fisico per “sbloccare” l’anchilosamento. Senza un percorso guidato però o una diagnosi chiaramente accertata si rischia di peggiorare notevolmente la situazione. Se si va in palestra l’istruttore tende a prescrivere esercizi importanti per allenare bene il presunto paziente. Quando si ha la diagnosi, anche senza dolore, bisogna subito intervenire con determinati accorgimenti.
Un allenamento fisico mirato e valutato da un professionista che sappia guidare dopo la diagnosi, evitando la consunzione della cartilagine ancora eventualmente presente nello spazio articolare. Il dolore, con il passare del tempo poi inesorabilmente arriva, e la patologia inizia a dare i suoi effetti. Non si riesce a mantenere una postura in asse, e si tende a sovraccaricare l’arto eventualmente ancora sano. Sono pochi i casi in cui la coxartrosi colpisce entrambe le articolazioni nello stesso momento. L’atteggiamento è quello di non sfruttare la parte gravata dalla patologia, e questo a lungo andare è causa di problemi alla parte sana. Il timore dell’intervento chirurgico porta il paziente ad allungare il più possibile, ma la sintomatologia è quella che deve darci la risposta più che qualsiasi altro specialista. Indipendentemente dall’età, la qualità della vita è la base per il nostro stato di salute generale. La coxartrosi influisce negativamente poi su vari atti quotidiani, come quello di non poter stare in piedi a lungo, e di non poter fare passeggiate spensierate.
Un dolore sordo grava sulla stabilità della persona, e la dismetria del bacino non più in asse, a sua volta può generare altre patologie. La colonna vertebrale è la prima a risentire, ed in casi di coxartrosi perduranti, si verificano anche protrusioni discali, che generano compressione dei nervi. E’ bene dormire con un cuscino tra le gambe, ma il percorso sintomatologico, man mano che avanza include continue problematiche. Il dolore sordo a livello pelvico ed irradiato dall’interno dell’anca può compromettere la normale vita sessuale di coppia, e conseguente irritabilità nel carattere. L’evoluzione sintomatica deve essere pertanto seguita oltre che dallo specialista ortopedico, ma anche dal fisioterapista. A lungo andare l’assunzione dei Fans produce altri effetti negativi sullo stomaco ed altri organi interni. E dunque la valutazione di un intervento chirurgico a questo punto è da prendere in seria considerazione. Di questo parleremo in modalità approfondita nel terzo ed ultimo step di approfondimento.
fonte: d.i. – Press Office Segreteria Medici Nazionale